Tanto varrebbe che il Pd firmasse direttamente una convenzione: a modico prezzo ogni dichiarazione usufruirà automaticamente delle scuse accluse. Un giorno è il consigliere comunale che invita a prendere meglio la mira casomai alle forze dell’ordine capitasse a tiro un nuovo Carlo Giuliani, quello dopo la responsabile nazionale del Dipartimento animali che disserta sulla necessità di difendere «la continuità della nostra razza», confondendo l’italica stirpe con una specie bovina. Arrivano puntuali e a stretto giro le scuse: l’uno non voleva invitare all’omicidio, la seconda non tirava a rieditare la mai dimentica Difesa della Razza.

Hanno ragione. Quello che hanno detto non volevano dirlo. Gli è scappato, poverelli: finestre imprudentemente aperte su pensieri segreti e probabilmente inconfessati anche a se stessi. Lapsus. Non vuol dire che il consigliere pistolero covi nostalgie per la legge di Lynch, ma certo l’idea che si possa eccedere in legittima difesa non deve mai averlo sfiorato. E figurarsi se alla compagna Prestipino s’imputerà di rimpiangere Auschwitz: però ha ben chiaro in mente che c’è una «razza italica» e c’è chi la minaccia di estinzione.

Anche loro, gli inscusabili, sono a modo loro «lapsus». Svelano cosa è diventato, o forse è sempre stato, il Pd. Un partito dove c’è posto per tutti, purché portino voti e su quel piano si sa che la mamma è sempre la mamma, ma se è italiana è meglio. Sotto con un bel dipartimento: la compagna Di Salvo se ne sta lì con le mani in mano e pare fatta apposta. Un partito dove non c’è problema nel far convivere qualche garantista con chi pensa che di fronte a un estintore l’omicidio ci può stare, o nell’accostare qualche onesto difensore dei diritti civili a chi teme che l’italianità finisca per scomparire nel nefasto meticciato multiculturale. Un partito senza valori: se ne è liberato pensando si sbarazzarsi di una paccottiglia inutile. Quando scoprirà di aver reciso i canali dai quali passava l’indispensabile ossigeno sarà troppo tardi. Lo è già…