Non è un problema solo italiano. Ritenere insufficienti provvedimenti come quelli di chiudere scuole, teatri, cinema e pub, bloccare la vita sociale delle persone e anzi chiedere loro (obbligarle) di non uscire di casa o di farlo il meno possibile è sempre più una questione europea, con i governi che stanno pensando a nuove e sempre più rigide misure per contenere il dilagare del virus.

In Gran Bretagna a far paura è la tenuta del sistema sanitario. I casi di contagio nel Paese finora sono stati 3.983, con 177 decessi. Numeri molto lontani da quelli ai quali siamo purtroppo abituati in Italia o in Spagna, ma che le autorità britanniche leggono come l’inizio di una possibile impennata alla quale il National health service – il servizi sanitario britannico – non è preparato con i suoi soli 4 mila posti in terapia intensiva e 5 mila respiratori. Per questo è stato chiesto a 65 mila medici e infermieri in pensione di tornare al lavoro, mentre contemporaneamente è stata stretta una partnership con il sistema sanitario privato che consentirà di avere quasi 20 mila operatori sanitari e 8 mila letti di ospedale in più. «Mancano le protezioni per noi, così come un piano su come isolare i pazienti», si è lamentata con la Bbc Lisa Anderson, cardiologa dell’ospedale Saint George di Londra che non ha nascosto la poca fiducia dei medici nel modo in cui il governo sta affrontando l’emergenza.

Qualcosa di buono intanto lo ha fatto il sindaco di Londra Sadiq Khan stipulando un accordo con due alberghi che metteranno a disposizione 300 camere per ospitare i senza fissa dimora. Una «protezione vitale», l’ha definita Khan, per chi non avendo u luogo in cui stare non può neanche seguire le regole di igiene e isolamento che l’emergenza impone.

In Germania il numero dei contagi ha ormai superato i 20 mila raggiungendo – secondo la Zeit online che ha incrociato i dati del Laender con quelli del Robert Koch Institut, quota 21.500 Più del doppio rispetto a mercoledì scorso quando si contavano 10 mila positivi. Alcuni land come la Baviera hanno rafforzato ulteriormente le misure restrittive limitando ulteriormente i motivi per le persone possono uscire di casa. Il Baden-Wuerttemberg, land confinante con la Francia, si è invece offerto di accogliere nei propri ospedali tutti i francesi colpiti dal Covid-19 che bisogno di un supporto respiratorio. Infine il governo si prepara a varare un ano da 822 miliardi di euro per arginare le conseguenze economiche della pandemia.

In Francia il ministro della Salute Olivier Veran si è detto convinto che «la situazione continuerà ad aggravarsi prima che emergano gli effetti del confinamento». «Questa è una gara a lunga distanza», ha spiegato, mentre per lunedì è prevista una riunione del consiglio scientifico che affianca il presidente Macron per decidere la durata e l’estensione del confinamento. Intanto 600 medici hanno presentato una denuncia contro il premier Edouard Philippe e l’ex ministro della Sanità Agnes Buzyn accusandoli di «menzogna statale» nella gestione della crisi per non aver adottato – sostengono i medici – le misure necessarie per frenare l’arrivo dell’epidemia in Francia. Due città, Perpignan, nella regione dei Pirenei orientali, e Béziers, nell’Herault, hanno proclamato i coprifuoco con il divieto per gli abitanti di uscire di casa durante la notte.

Quasi 25 mila (24.926) i contagiati in Spagna che conta anche 1.326 decessi, 324 in pilò rispetto a venerdì.«Nessuno può sapere se supereremo l’Italia per numero delle vittime» ha spiegato Maria José Serra del Centro de coordinacion de alertas y emergencias sanitarias. «I dati ci dicono che stiamo raggiungendo il picco, che non sarà lo steso in tutte le comunità. Non sono escluse, però, nuove misure restrittive in aggiunta a quelle già adottate.

Stop a tutti i mezzi pubblici in Croazia. A deciderlo è stato il governo dopo che il numero dei contagi è passato in sole dieci ore da 128 a 168. Da oggi è vietata la circolazione di tram e autobus nel trasporto urbano e l’interruzione per trenta giorni del traffico interurbano ferroviario e dei pullman con la chiusura di tutte le stazioni dei treni e degli autobus. Ridotti anche i traghetti per le isole dalmate.