Sguardo gioviale, spirito sarcastico e arguto, Pino Caruso – morto giovedì pomeriggio nella sua casa vicino Roma a 84 anni – è stato attore, caratterista e nome noto della tv a a cavalla fra i settanta e gli ottanta. Siciliano – e ieri il cordoglio è stato espresso da decine di messaggi arrivati da colleghi e da personaggi della politica dell’isola come il sindaco Leoluca Orlando – è stato una maschera della comicità palermitana, negli anni in cui si affermavano Franco Franchi e Ciccio Ingrassia e Lando Buzzanca diventava una star della commedia brillante. Il debutto di Pino Caruso avvenne al Piccolo Teatro di Palermo il 16 marzo 1957, solo un piccolo ruolo in un classico di Pirandello come Il giuoco delle parti di Luigi Pirandello.

NEL DECENNIO successivo le prime scritture in Rai e l’approdo in quella fucina del teatro comico e di satira che era il Bagaglino di Roma. Ma a farlo conoscere dal grande pubblico fu il piccolo schermo, il debutto in Che domenica amici (1968), su invito degli autori Castellano e Pipolo in uno show che vedeva in scena Raffaele Pisu e Carmen Villani. Seguirono poi Gli amici della domenica, Teatro 10, Dove sta Zazà con Gabriella Ferri, Due come noi con Ornella Vanoni. E ancora un magnifico Palcoscenico con Milva per la regia di Antonello Falqui. Anche il cinema nella carriera di Caruso perlopiù ruoli da caratterista: in Malizia di Salvatore Samperi, La seduzione, La donna della domenica. Molte le fiction cui ha preso parte tra cui spiccano Ultimo (1998), la soap opera Agrodolce chiusa anzitempo, Carabinieri (2002).
Nel 2009 ha interpretato il monologo La voce dei vinti. Nel curriculum anche la scrittura, con una serie di libri e alcune raccolte di aforismi. Per ricordarlo, oggi alle 13 su RaiStoria viene riproposta una puntata di Ieri e oggi, l’edizione è quella del 1978, condotta da Enrico Maria Salerno. Caruso, ospite in studio con l’attore Raf Vallone, ripercorre i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo.