Voz e violao, voce e chitarra.  Come il titolo del suo album da studio che Caeano Veloso, il suo allievo prediletto, gli produsse nel 2000. A 88 anni se ne è andato – lo ha annunciato il figlio Joao Marcelo in un post sul profilo facebook dell’artista – João Gilberto, uno dei padri della bossa nova. E se Jobim è stato il creatore di quella vera e propria rivoluzione musicale, De Moraes il suo poeta, Gilberto ha portato quel suono magico in tutto il mondo, grazie a uno stile inconfondibile. Bahiano, nato nel 1931, si scopre subito appassionato consumatore di musica che fosse il jazz di Tommy Dorsey e di Duke Ellington o il pop brasiliano. Il nonno gli regalò a 14 anni la prima chitarra e in pochi mesi apprese i rudimenti dello strumento.

DA BAHIA si spostò poi a Rio de Janeiro perché era lì il centro della rivoluzione borghese della Bossa Nova. Un genere che nasce dal samba ma che si ispira alla rive gauche francese e a certe atmosfere minimaliste della musica europea e americana. Cantava con un filo di voce João, ma era un perfezionista incredibile e aveva un orecchio fuori dal comune. Nella batida della sua chitarra c’era tutto: l’armonia, la sintesi, il ritmo, eseguite con un solo pollice. Chega de saudade, nel 1958, è l’inizio di tutto: due minuti che sconvolgono il mondo della musica. Qui João  dimostra la sua abilità e il suo stile nuovo prendendo la canzone scritta da Jobim con parole di Vinicius, portandola letteralmente in un’altra dimensione. “Con il suo stile e il suo recitar cantando sussurrato – raccontava Caetano Veloso – ha compiuto in Brasile l’operazione analoga fatta da Chet Baker nel jazz”.

ARRIVERA’ nel 1962 Garota de Ipanema, forse uno dei pezzi più noti  eseguiti nel mondo della musica (ne inciderà una versione meravigliosa anche Sinatra nel disco con Jobim del 1967). La bossa travolge anche gli Stati uniti, tanto che João Gilberto finisce per passarvi gran parte del tempo, lavorando con grandi del jazz come Stan Getz impegnandosi poi in estenuanti tourneé in giro per il mondo.

SEMPRE negli Stati uniti, Gilberto diventa protagonista di un altro genere di riferimento; il jazz samba grazie a un album inciso con Stan Getz Getz Gilberto (1964), prodotto da Creed Taylor, dove collabora anche Jobim e alla voce interviene Astrud Gilberto.

VENTI album alle spalle, tanti dal vivo e una stretta collaborazione con l’Italia (nella sua carriera rivisiterà diversi brani italiani,  tra cui Estate di Bruno Martino che anche grazie alla sua versione verrà universalmente riconosciuta. Maniaco del dettaglio, capace di abbandonare il palco un nonnulla, ha inciso l’ultimo album nel 2000, João Voz e Violao prodotto dal suo discepolo Caetano Veloso