A 92 anni, Jeanne Singer se ne è andata nel sonno, nell’appartamento al 13 di rue de Bièvre comprato nel 1968 insieme a Daniel, uno dei primi collaboratori all’estero de il manifesto quotidiano. Un appartamento dove in questo mezzo secolo sono passati tutti gli intellettuali francesi, molto più che nel dirimpettaio n. 20, dove anni dopo comprò una casa di ben altre dimensioni François Mitterrand.

Jeanne era nata in Bretagna, il suo nome da ragazza era Kérel, ed è stata per decenni un importante economista del maggiore istituto di ricerca governativo francese, il Cnrs. Nel maggio del 1956 sposò Daniel, e nel 1961 pubblicò il suo primo libro, Le coût de la vie à Paris de 1840 à 1954. Un libro talmente importante da essere recensito in questo modo dagli Annales: «Singer-Kérel ha fatto un’enorme quantità di conteggi, raccolti in una ricca appendice modello di accuratezza. Per lo storico come per l’economista, il lavoro della signora Singer-Kérel rimarrà punto di riferimento indispensabile».

Più tardi Jeanne pubblicò La new economics et l’expansion américaine, 1961-1966 (1972) e, soprattutto, iniziò a interessarsi da vicino del problema delle migrazioni, almeno 30 anni prima che diventasse un tema politicamente esplosivo: Les Travailleurs étrangers: migrations internationales de main-d’oeuvre 1974-1978 nel 1979 e La population active étrangère au recensement de 1982. Nel 1991 pubblicò un numero monografico della rivista Racial and Ethnic Studies intitolato «Migration and Immigrants in France».

Jeanne era una studiosa straordinaria nella sua modestia e nella sua curiosità. Appassionata di viaggi, si è recata in Cina, in Uzbekistan, in Birmania ben dopo aver compiuto gli 80 anni, oltre ad andare ogni anno alla «Socialist Scholars Conference» negli Stati Uniti.

L’avevo vista per l’ultima volta in dicembre, alla commemorazione annuale di Daniel, con qualche problema di udito ma vivace come sempre. La nostra è stata una lunga amicizia: il primo monolocale dove ho abitato a Parigi, nel 1982, era di proprietà della sorella, a cui era legatissima, scomparsa qualche anno fa. Tutti speravamo che la fibra bretone di Jeanne la portasse fino all’età di sua madre, morta a 106 anni, purtroppo abbiamo potuto godere dei suoi consigli e della sua compagnia solo fino alla settimana scorsa. Il suo ricordo, invece, durerà.