Un male incurabile ha portato via anzitempo Gianni Lenoci – pianista, compositore e didatta di livello internazionale – a 56 anni. Artista di grande intelligenza e umanità, Gianni Lenoci è stato un protagonista della scena d’avanguardia alla confluenza tra jazz e musica contemporanea, di cui era eccellente interprete (Morton Feldman, John Cage, Earle Brown, Sylvano Bussotti ma anche l’opera completa di J.S.Bach) nonché autore. Diplomato in pianoforte e musica elettronica, Lenoci fu finalista nel 1993 all’European Jazz Competition di Leverkusen mentre nel 1996 vinse un premio della parigina Fondazione Acanthes; nel 2003 aveva ricevuto il Premio Internazionale della Società Italiana di Informatica Musicale per la composizione Notturno Frattale. Risale al 2015 la vincita dell’ E.Brown/M.Feldman Grant Program.

DOCENTE daL 1990 nei corsi di jazz presso il conservatorio “Nino Rota” di Monopoli, il pianista-compositore aveva mantenuto viva la sua produzione discografica e concertistica. Nel 2011 era stato “composer in residence” presso l’Atlantic Center for the Arts in Florida. Oltre sessanta dischi al suo attivo come leader e sideman e numerose quanto qualificate collaborazioni artistiche. Intanto aveva studiato jazz e improvvisazione con i pianisti Mal Waldron e Paul Bley, rimanendo fortemente colpito dalla poetica di Bley i cui riflessi si ascoltano nell’album Existence (1995). Altri album documentano il duetti con Joëlle Leandre e Gianni Mimmo, i trii rispettivamente con Bruno Tommaso, Markus Stockhausen, Kent Carter e Bill Elgart, i piano solo. Le collaborazioni hanno costituito tasselli di un’esperienza artistica in continua trasformazione attraverso gli incontri con Massimo Urbani, Steve Lacy, Glenn Ferris, Eugenio Colombo (“Guida Blu”, 1999), Giancarlo Schiaffini, Marcello Magliocchi, Han Bennink, Antonello Salis, Carlo Actis Dato, Paul Lovens, Sakis Papadimitriou, Carlos Zingaro, William Parker, David Murray. Una grande perdita.