Tanto cinema teatro e televisione, ma per tutti resterà indelebile il suo ruolo dell’architetto Melandri in Amici miei (1975) di Mario Monicelli. E’ morto a 88 anni questo pomeriggio in un ospedale di Terni, Gastone Moschin. Nato l’8 giugno del 1929 a San Giovanni Lupatoto in provincia di Verona, inizia la sua carriera negli anni Cinquanta calcando il palcoscenico prima nella Compagnia del Teatro Stabile di Genova e del Piccolo Teatro di Milano, poi collaborando con il Teatro Stabile di Torino. Attore di razza approda su grande schermo nel 1955 con La rivale, di Anton Giulio Majano; poi nel 1959 esordisce nella commedia all’italiana con L’audace colpo dei soliti ignoti  mentre nel 1962 in Gli anni ruggenti diretto da Luigi Zampa e ispirato a L’ispettore generale di Gogol, si fa notare dal pubblico e dalla critica per il bel ruolo di Carmine Passante.

Verso la fine dei sessanta è protagonista nello spaghetti western Gli specialisti per la regia di Sergio Corbucci, e nel 1970 partecipa al Conformista di Bernardo Bertolucci. A partire da quello stesso periodo è stato attivo, seppur in maniera saltuaria, anche come doppiatore: per il cinema ha prestato la propria voce a Livio Lorenzon in Il vedovo e a Morando Morandini in Prima della rivoluzione. Lo vuole anche Pietro Germi che lo chiama per Signore&signori, grazie al quale ottiene un Nastro d’argento come migliore attore non protagonista. Fra i tanti ruoli si ricorda anche quello di un monsignore dalla scarsa moralità interpretato in Roma bene di Carlo Lizzani (1971).