Proprio una notizie triste, che se ne sia andata Francesca Longo, la nostra collaboratrice per venti anni da Trieste. Indimenticabile la sua ironia e lo sfottò contro i potenti (anche della scrittura). Ma più ancora la sua voce forte, ammiccante, accogliente.

La sua passione era vicina, contagiosa. Per noi ha seguito, con Matteo Moder, la scia sanguinosa delle guerre balcaniche, le menzogne strumentali sulle foibe, la tragedia del Cermis, le nuove gabbie per i migranti… e tutte le notizie dalla frontiera, orientale e triste. Sempre pronta a confortate disperazioni comuni con il coraggio di una risata, così irriverente e indignata con il mondo che uno poteva pensare non finisse mai.

Un abbraccio alle figlie Sofia e Caterina, al nipote Elias che avrà 3 anni ad aprile e a Matteo, da tutto il collettivo del “manifesto“. Addio Francesca.

t.d.f

Compagna di casa

A Francesca piaceva quando dicevo che la sua casa di Trieste era la nostra porta dei Balcani. Si apriva sempre per i compagni di passaggio, meglio se de «il manifesto», in andata e ritorno verso «la Jugo», nei primi anni ’90.
Con Edo Giammarughi la sosta da Francesca era d’obbligo. Ci raggiungeva anche «il Moder» e si ragionava, si discuteva, si giocava. Eravamo a casa (chissà come apparivamo a Sofia e Caterina, allora bambine).
Abbiamo condiviso emozioni forti in quella casa, come quando vedemmo insieme l’appello di Giuliana, prigioniera a Bagdad. La sera prima avevamo fatto un’iniziativa per la sua liberazione e quel video inaspettato ci inchiodò davanti alla tv (persi il treno). Parlare con Francesca ti arricchiva, perché non te la faceva passare liscia. Ti spiazzava, costringendoti a pensare due volte. Sentivi che ti voleva bene anche mentre provocava. Appassionata e generosa come poche, altro che cinica. Rimpiango di non esserci stato nell’ultimo periodo. Pensavo che l’avrei ritrovata lì, prima o poi, ma sbagliavo anche su questo. Forse mi direbbe che non mi sono perso niente (perché lei era davvero Charlie), ma sono sicuro che non è vero.
Mancherà a me, come a tanti e tante. Questa è la sua grandezza.

Mario Boccia

Voce scoppiettante

Cara Francesca, la tua voce al telefono arrivava sempre come una schioppettata, un ciclone incontenibile: quante volte abbiamo parlato, spettegolato e quante risate ci siamo fatti. Hai sempre avuto la capacità di unire leggerezza e profondità, spessore umano e ironia, passione e lucidità, critica e autocritica. Adesso so che purtroppo non avrò più il privilegio e la gioia di sentire la tua voce, che resterà comunque custodita in me, tra le altri voci alte che hanno dato vita, spessore e senso a questo porto di vera umanità che è stato e che spero continui ad essere «il manifesto». Non sarà facile sostenere un tale vuoto, una così enorme perdita, anche se credo che nulla si perde se non siamo noi a smarrirci. Un abbraccio forte forte a Matteo e a tutta la famiglia.

Marco Cinque, Roma

Venerdì i funerali a Trieste

Per chi vuole salutare l’amica e compagna Francesca Longo, scrittrice e giornalista, l’appuntamento è per le 12 di venerdì 20 febbraio nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù in Via del Ronco 12, a Trieste.