Più di 500 melodie per il cinema e la televisione, gli arrangiamenti per il pop italiano alla metà degli anni sessanta negli storici studi della Rca, anche se la sua vera passione era la musica sinfonica.

Addio a Ennio Morricone, morto a 91 anni per le complicazioni dovute a un’operazione al femore.

Nato il 10 novembre del 1928 a Roma, è stato anche uno sperimentatore e innovatore sulla scia  di un maestro come Goffredo Petrassi e delle improvvisazioni del gruppo Nuova Consonanza cui contribuì a dare nuova linfa fin dal 1964.

Figlio di trombettista e diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia, Morricone è anche – e forse soprattutto – autore di musiche immortali per il grande schermo: a testimoniarlo l’Oscar alla carriera del 2007, oltre a migliaia di premi ricevuti. 70 milioni i dischi venduti e una serie di musiche a cui si sono ispirati con deferenza anche insospettabili musicisti rock, dagli U2 ai Metallica o i Ramones. Per non parlare di Quentin Tarantino (Kill Bill e Bastardi senza gloria  sono piene di sue citazioni o brani) che riuscirà a convincerlo a firmare una colonna sonora originale per The Hateful 8 con cui il musicista ha vinto il suo primo Oscar dopo ben cinque nomination.

Ma è con Sergio Leone che firma un unione artistica che resterà indelebile.

Leone si rivolge a lui per il suo debutto come regista nel 1964 (Per un pugno di dollari). Una lunga collaborazione fino all’ultimo film di Leone C’era una volta in America. si aprono poi le porte di Hollywood; firmerà colonne sonore per John Carpenter, Brian De Palma, Roland Joffé, Oliver Stone e titoli come Gli intoccabili o Mission.

«Ogni volta – raccontava Morricone –  cerco di realizzare una colonna sonora che piaccia sia al regista, sia al pubblico, ma soprattutto deve piacere anche a me, perché altrimenti non sono contento. Io devo essere contento prima del regista. Non posso tradire la mia musica».

A gennaio di quest’anno aveva ricevuto in Senato il premio alla carriera dalla presidente Elisabetta Casellati.

Una doppia pagina dedicata al maestro sul manifesto del 7 luglio.