Fiorello – che delle sue «creature» era il più amato – lo prendeva amabilmente in giro, imitandolo alla perfezione mentre snocciolava i suoi proverbi che sapevano tanto di buon senso emiliano. Bibi Ballandi – morto ieri a 71 anni dopo una lunga malattia – soprannominato «il cardinale» per la sua profonda fede cattolica, è stato produttore televisivo, autore e agente – per molti l’unico ad avere un volto umano – di attori, cantanti e star tv. Era «figlio d’arte», il padre Iso faceva l’autista per cantanti e orchestra prima di diventare impresario, seguendolo Bibi impara il mestiere e inizia a lavorare nei ’60 con Albano, Orietta Berti, Mina, Caterina Caselli, Rita Pavone e nei ’70 con Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Fabrizio De Andrè. Poi negli anni ’80 ha l’intuizione giusta e decide di puntare tutto sul piccolo schermo, arriva così Piacere Raiuno, il primo talk della fascia meridiana che lascia lo studio e diventa itinerante, mantenendo sempre uno stretto contatto con il pubblico.

Ma il «salto di qualità» – è lui stesso a raccontarlo – è con il concerto del 1997 di Bob Dylan di fronte a papa Wojtyla e a 400 mila spettatori: un evento mediatico che fa il giro del mondo. Nasce lì la Ballandi Entertainment, che grazie ai contratti in esclusiva con le star e i (forti) rapporti con Mario Maffucci e Agostino Saccà curerà una buona parte degli eventi televisivi fino ad oggi. Varietà popolari che mescolano alto e basso, l’ultimo è quello per Roberto Bolle a capodanno, innescano polemiche e fanno ascolti monstre, è il caso degli show con Celentano – tra i tanti a inviare tweet e messaggi di cordoglio.

Su Rai 1 rivaleggiano Lucio Dalla e Sabrina Ferilli, Morandi, Panariello mentre in anni più recenti catturano pubblico l’adattamento del format Bbc Ballando sotto le stelle per Milly Carlucci, Ti lascio una canzone con i bimbi «terribili» di Antonella Clerici, Renato Zero, Paola Cortellesi e gli show Rai con l’amato Fiorello, conosciuto durante un’edizione del Festivalbar e da allora sempre al suo fianco. Ballandi è stato quasi fino all’ultimo sui suoi programmi, negli ultimi mesi si faceva portare in studio a Milano per seguire la preparazione di Casa Mika su Raidue.