«Non cerco un lieto fine alle mie storie. Creo ciò che è naturale e inevitabile. Il pupazzo di neve si scioglie, i miei genitori sono morti, gli animali muoiono, i fiori pure. Ogni creatura del mondo condivide questa traiettoria. Non c’è niente di particolarmente cupo: è un dato di fatto». Presentava così il suo libro (e personaggio) più conosciuto  Raymond Briggs, allontanando tentazioni romantiche dall’orizzonte e dalla vita del suo Snowman, quell’omino fatto di ghiaccio che abitava le pagine di un silent book del 1978, destinato a cambiare la percezione del Natale dei bambini inglesi e poi dell’infanzia planetaria con i suoi milioni di copie vendute. Nel 1982 fu trasformato in un corto di animazione (candidato all’Oscar) che la Bbc ancora manda in onda durante le festività; in principio, era preceduto da una introduzione di David Bowie, non amatissima però dallo scrittore («aveva sbagliato tutto, era terribile, ma amavo le sue scarpe rosa, erano bellissime ed è stato divertente per me incontrarlo»). In Italia il libro uscì con le edizioni Elle di Trieste già nel ’79 mentre di recente, nel 2019, è stato riproposto per i tipi Rizzoli.

Dal silent book Snowman

L’illustratore e autore britannico dall’umorismo scanzonato (e venato di una malinconia fuligginosa) è morto all’età di 88 anni martedì 9 e la notizia è stata divulgata ieri dalla Penguin Random House, sua casa editrice. Briggs era nato a Wimbledon il 18 gennaio del 1934 da Ernest, lattaio, e da Ethel, cameriera e poi casalinga. Proprio ai suoi genitori ha dedicato un romanzo grafico (la versione italiana è stata pubblicata da Rizzoli Lizard nel 2020; presso Camelozampa si trova invece il delizioso L’orso, 2021), raccontando il loro quarantennale matrimonio e amore per la casa, eletta a protagonista insieme alla madre e al padre.
Guidato dalla passione per i cartoni animati, Raymond Briggs disegnava senza sosta ma catturò l’attenzione di un editore quando per la prima volta accompagnò le sue illustrazioni con una storia. Fra i suoi «best-seller», c’è anche l’albo di un burbero Babbo Natale che si è stufato di lavorare alacremente per la consegna dei regali, tanto che sbuffando e brontolando si preparerà a una «seconda puntata» esistenziale: destinazione, la vacanza estiva.
Ma è con Fungus the Boygeman (1977) che l’autore affronta il mondo contemporaneo in forma di favola dark. Sotto terra vivono fra la melma e i miasmi alcuni operai cattivissimi: il loro impiego quotidiano è quello di spaventare gli esseri umani. Ma uno di loro non è così convinto di volerlo fare…
Infine, nei suoi scaffali per i posteri, Briggs ha lasciato anche libri illustrati «scottanti», come quello che affronta la guerra nucleare, When the Wind Blows.