Se ne è andata alla vigilia del 25 aprile Leonina Rondoni, vedova del partigiano Pilade Forcella (combattente nei Gap dell’VIII zona con il nome di battaglia «Adriano»), presidentessa onoraria della sezione dell’Anpi di Centocelle. È morta in ospedale nella serata nel 17 aprile, a quasi novant’anni (era nata il 12 ottobre 1930 a Cisterna di Latina), per le conseguenze di un ictus da cui era stata colpita due settimane fa.

«Siamo arrivati qui nel 1938, con la famiglia e siamo andati ad abitare in via del Fosso, vicino al Quarticciolo, dove c’è viale Palmiro Togliatti, poi a Centocelle», raccontava tempo fa Leonina Rondoni allo storico Riccardo Sansone, autore della ricerca che ha accompagnato il conferimento, da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel 2017, della medaglia d’oro per la Resistenza antifascista al quartiere Centocelle (la ricerca è pubblicata su Patria indipendente, rivista dell’Anpi.

Poi la guerra, i bombardamenti, l’occupazione e «il suo ruolo di vedetta sul terrazzo della sua palazzina, per avvisare i renitenti alla leva che vi si nascondevano, al fine di evitare di essere catturati dai tedeschi», ricorda Sansone.

Dopo la Liberazione, l’attività politica, prima nel Fronte della gioventù comunista (la cui sede, ricorda sempre Sansone, era nel villino requisito ad un fascista locale), poi nel Pci, impegnandosi soprattutto nelle lotte per l’emancipazione femminile, per la casa e per i servizi sociali. E l’attività di testimone della Resistenza, con l’Anpi di Centocelle (che contribuì a fondare insieme al marito e all’attuale presidente di sezione, Modesto Di Veglia, partigiano di Bandiera Rossa) fino alla grande soddisfazione per la medaglia a Centocelle.

«Questo è stato un suo grande impegno dopo morte del marito Pilade Forcella, che per primo si era attivato perché fosse riconosciuto il ruolo del quartiere nella lotta di Liberazione», spiega Leonardo Rinaldi, vicepresidente della sezione Anpi di Centocelle, intitolata a Giordano Sangalli, giovanissimo gappista ucciso nella battaglia del Monte Tancia in Sabina. «Ha preso lei il testimone, non solo per quanto riguarda il conferimento della medaglia, ma per tutte le attività dell’Anpi: veniva sempre in sezione e quando non poteva, negli ultimi anni, si informava, ci incitava e faceva tutto quello che poteva da casa attaccandosi al telefono» (l’Anpi di Centocelle l’ha ricordato con un video).

Non si potranno celebrare i funerali, ma domani mattina la bara con la salma di Leonina Rondoni sosterà brevevemente a piazza delle Camelie, dove c’è la lapide e il monumento ai martiri della Resistenza di Centocelle.