Il suo album di debutto, 17, era uscito meno di un anno fa, sull’onda del successo della canzone Look at Me!, la prima vera hit – che ha scalato le classifiche e ha raggiunto il milione di copie vendute – del genere soprannominato SoundCloud Rap, di cui XXXTentacion era il volto più famoso.
Nato nel 1998 a Plantation (Florida) XXXTentacion – il cui vero nome era Jahseh Dwayne Onfroy – è stato ucciso lunedì pomeriggio a soli vent’anni da un colpo di pistola, sparatogli da due presunti rapinatori mentre si trovava fuori da un negozio.

La sua carriera musicale – apprezzata fra gli altri da Kendrick Lamar, che su twitter aveva raccomandato il suo album e aveva detto di ammirare i «pensieri puri» delle sue canzoni – era iniziata nel 2013, per decollare appunto nei primi mesi 2017, con la ripubblicazione online del singolo Look at Me!.
Ma mentre il suo successo montava il rapper si trovava in prigione, con l’accusa di aver picchiato l’ex compagna incinta e di averla brevemente sequestrata. I suoi molti problemi con la giustizia e le ripetute accuse di violenza avevano portato il mese scorso alla rimozione delle sue canzoni da Spotify in base alle nuove norme sull’«hate content», subito rimosse dopo che tutta l’industria musicale si era sollevata contro la censura degli artisti, per giunta in base alla loro condotta.

Tra i molti a piangere la scomparsa di XXXTentacion ci sono Diplo – che aveva prodotto la sua Looking for a Star – e J.Cole, che su twitter lo ha definito un «Enorme talento con un potenziale senza limiti, e il forte desiderio di essere una persona migliore».