Avena compiuto 60 anni lo scorso maggio Riccardo Zinna, l’attore napoletano morto giovedì scorso dopo una lunga malattia. Una carriera nel mondo dello spettacolo lunga quarant’anni, iniziata a teatro e proseguita poi sul grande schermo e in televisione, dove il suo viso affilato e una recitazione decisa lo aveva visto tra i protagonisti tra gli altri di Gomorra di Garrone, Caro Diario di Nanni Moretti, Benvenuti al Sud di Miniero. Non solo, negli anni era stato diretto da Salvatores, Archibugi, Luchetti – con il quale aveva esordito al cinema nel 1991 in Il Portaborse, Incantesimo napoletano di Paolo Genovese e Luca Miniero fino a Il vangelo secondo Mattei di Antonio Andrisani e Pascal Zullino (2016). Zinna èstato un volto noto al grande pubblico anche per le numerose esperienze nelle fiction di successo: da Don Matteo a Solo, da Capri passando per la prima stagione de I bastardi di Pizzofalcone, con un escursus internazionale in un episodio della serie cult americana de I Soprano, Negli anni aveva portato avanti anche un’altra passione, la musica: era infatti trombettista, chitarrista e compositore. Tanto da diplomarsi nel corso degli anni, al Conservatorio di Frosinone in solfeggio, armonia e storia della musica. In teatro l’attore napoletano è stato attore e regista innumerosi spettacoli collaborando tra gli altri con Paolo Bonacelli, Enzo Cannavale, Renato Carpentieri, Victor Cavallo, Marina Confalone e Toni Servillo.