Neil Simon ci ha lasciati per complicazioni polmonari all’età di 91 anni. Se n’è andato dove potrà trovare un sacco di amici che hanno fatto vivere l’infinità di commedie che ha scritto, molte delle quali divenute film. Per avere un’idea della prolificità di Simon basti ricordare che negli anni ’60 a Broadway erano in cartellone, in contemporanea in diversi teatri ben quattro sue commedie. Probabilmente un record ineguagliabile. Per lui scrivere non era un piacere ma una necessità. Ogni giorno rimaneva inchiodato per almeno otto ore alla macchina da scrivere, e a sua detta non sempre sul foglio rimanevano impresse situazioni e battute memorabili. Però è capitato, spesso.

Marvin Neil Simon era nato nel Bronx nel 1927 da una famiglia piccolo borghese di origine ebraica (ma nei suoi lavori questo aspetto praticamente non è mai trattato, tranne forse ne Il rompicuori). Data di nascita importante, il 4 luglio, la festa nazionale statunitense, e periodo gramo perché la Grande Depressione sembra abbia lasciato i suoi segni anche sulla famiglia Simon. Alla fine della seconda guerra mondiale però Neil comincia a scrivere a quattro mani con il fratello Danny. Presto vengono notati e risucchiati nel mondo degli autori radiofonici brillanti.

Dalla radio alla tv il passo è breve, oltretutto sono gli anni del boom televisivo, Neil ormai è grande e autonomo, firma una gran quantità di programmi e di show. Ma il suo approdo è il teatro dove arriva nei primi anni ’60. A un certo momento, come detto, sono in scena quattro sue commedie a Broadway: Sweet Charity, Andy e Norman, La strana coppia e A piedi nudi nel parco. Tre sono anche diventati film. Sweet Charity, una ragazza che voleva essere amata è un musical ispirato al felliniano Le notti di Cabiria, al cinema lo ha diretto Bob Fosse con Shirley McLaine protagonista.

La Strana coppia non ha bisogno di presentazioni, è un marchio della commedia brillante, la versione cinematografica ha visto la rega di Gene Saks e l’interpretazione stratosferica di Walther Matthau e Jack Lemmon nei panni dei due amici, etero, che riproducono lo schema classico del rapporto moglie e marito. E non finisce qui perché quell’idea è diventata anche una serie tv (ma Simon non ha partecipato alla sceneggiatura) e un sequel del 1998 piuttosto malinconico con gli stessi interpreti per l’ultima volta insieme. A piedi nudi nel parco vede ancora la regia di Saks e lancia definitivamente nell’olimpo hollywoodiano i due giovani protagonisti Jane Fonda e Robert Redford.

Mentre il mondo e gli Stati Uniti vivevano momenti di grandi sussulti l’occhio di Simon era concentrato sulla middle class e i suoi vizietti, che fossero infedeltà coniugale o altro poco importa, quel che conta è che Simon non è mai irriverente è un complice capace di trasformare in battuta una situazione senza mai far ricorso al vetriolo, mentre altri drammaturghi inanellavano drammi e sfornavano tragedie Simon spremeva risate. Ma questa era la sua caratteristica che lo ha portato a 30 commedie messe in scena a Broadway, a moltissimi film tratti da sue commedie (compresi quelli più tardivi e autobiografici quindi anche meno scoppiettanti) a sceneggiature scritte direttamente per il grande schermo che gli hanno permesso di sfiorare l’Oscar (4 nomination) di fare manbassa di Tony Awards e di fregiarsi di un premio Pulitzer.

Certo, il suo momento migliore è stato quello degli anni ’60, con un prolungamento nei ’70, ma ancora oggi assistere a una riproposizione de I ragazzi irresistibili o rivedere La strana coppia oppure Appartamento al Plaza è un antidoto contro la depressione. Senza effetti collaterali.