Ci ha lasciati Massimo Paolicelli. Ha chiesto lui alla sua amatissima Dora di farlo sapere ai lettori de «il manifesto» che lo hanno conosciuto per il suo costante impegno per la pace. Aveva abbracciato e praticato la non violenza facendone una scelta di vita. Da lui mai uno slogan, ma profonda e determinata convinzione delle idee a cui cercava di dare vita con il dialogo e con la conoscenza. Massimo era una persona semplice che non amava vantarsi di niente, tanto meno delle sue indubbie capacità intellettuali. Molti per questo lo hanno sottovalutato negli ambienti della sinistra, dove ha fatto breccia una pessima cultura dell’apparire. Con lui se ne vanno la sua sconfinata umanità e il suo importante e alto sapere soprattutto sui temi che, suo malgrado, aveva imparato a conoscere, cioè quelli legati al sistema militare. Ha voluto vivere la sua vita fino all’ultimo lottando con coraggio contro un male che lo ha divorato in breve tempo. Chi, come noi, ha avuto la fortuna e il privilegio di conoscerlo ne ha potuto apprezzare le straordinarie qualità umane. Ed è per questo che senza di lui ci sentiamo più soli.

Gli amici e le amiche di Massimo possono rivolgergli un ultimo saluto, oggi alle ore 14.00 presso la chiesa di S.Pio X alla Balduina, via A. Friggeri, Roma.