Quando uscì la sua canzone più famosa – Una carezza in un pugno, scritta nel 1968 per Adriano Celentano – era sul lato B di Azzurro: «Furono vendute tante copie, in tutto il mondo, proprio grazie e solo alla canzone Azzurro. In seguito i fan di Adriano si ’accorsero’ che anche la melodia sul retro era bella, per cui Una carezza in un pugno diventò un successo. Con la conseguenza che quel disco riprese ad essere venduto alla grande».

Lo aveva raccontato in un’intervista lo stesso Gino Santercole, nipote di Celentano (anche se più giovane di soli due anni: era il figlio della sorella Rosa), del quale diventò anche cognato quando sposò la sorella di Claudia Mori, Anna Moroni – dalla quale ha divorziato negli anni ’70. Musicista e attore come lo zio, e come lui «ragazzo della via Gluck» di Milano, dove era cresciuto, Gino Santercole è morto la notte scorsa a Roma a 77 anni.
L’esordio nella musica arriva alla fine degli anni Cinquanta con i Rock Boys, la band formata da Celentano poi diventata i Ribelli – e insieme a musicisti come Ricky Gianco e Don Backy Santercole è al fianco dello zio quando nel 1961 fonda l’etichetta Clan Celentano.

Tre anni dopo, nel 1964, esce il suo primo lavoro da solista, il brano Stella d’argento, mentre nel 1966 si esibisce sul palco di Sanremo con lo zio , Ico Cerutti e Pilade con Il ragazzo della Via Gluck, canzone esclusa dal festival dopo la prima serata e poi diventata una delle più famose di Celentano.
Contemporaneamente, Santercole inizia anche la carriera cinematografica: la prima apparizione sul grande schermo, nel 1961, è un piccolo ruolo nel musicarello Io bacio… tu baci di Piero Vivarelli, nel 1968 è in Serafino di Pietro Germi, e nel corso degli anni lavora, tra i tanti, con Dino Risi ( Il giovane normale 1969), Ettore Scola (Il commissario Pepe), Florestano Vancini (Il delitto Matteotti, 1973), Giuliano Montaldo (L’Agnese va a morire, 1976), Umberto Lenzi (Milano odia: la polizia non può sparare, 1974) e ovviamente in alcuni film dello zio: Yuppi du, del 1975, e Geppo il folle (1978).

Per Adriano Celentano, oltre a Una carezza in un pugno, è autore di molte canzoni, tra le quali  Straordinariamente, Un bimbo sul leoneSvalutation – title track del disco del ’76.  Alla fine degli anni Settanta scompare però dalle scene, per riapparire in tv nel 1999 invitato proprio da Celentano a una puntata del suo  Francamente me ne infischio. Il suo ultimo album da solista, Voglio essere me, era uscito nel 2014.