In uno dei suoi ultimi post aveva definito Trump «un finanziere corrotto senza nessuna qualifica per guidare un qualsiasi paese nel mondo civilizzato». Democratico convinto, le critiche anche feroci non le risparmiava all’attuale presidente degli Stati uniti, Carl Reiner utilizzando con spavalderia i social nonostante i suoi 98 anni. Ieri l’attore, regista, autore di commedie di successo come Oh, God! (Bentornato Dio!, 1977) e Sibling Rivalry (Scappatella con il morto, 1990) è morto ieri nella sua casa di Beverly Hills, a darne la notizia è stato il figlio, il regista Rob Reiner (Harry ti presento Sally; Stand By Me).

CARL REINER era nato nel 1922 a New York, famiglia di immigrati ebrei in America, una cultura e un vissuto che attraverseranno la sua creazione artistica. Sono soprattutto i duetti i coppia con Mel Brooks a renderlo famoso, sketch che divengono dei «classici» della commedia, come quello in The 2000 Year Old Man – in cui Reiner intervistava Brooks nei panni di un uomo vecchio di duemila anni. L’idea, come raccontava spesso lo stesso Reiner, gli era venuta mentre stava lavorando a un altro programma per la tv, sempre insieme a Brooks, Your Show of Shows, e a un certo punto girandosi verso di lui aveva detto: «Ecco un uomo che è stato testimone della crocifissione 2000 anni fa». E Brooks: «Sì, Gesù era un ragazzo magrolino, andava sempre in giro con altri 11, portava i sandali, entrava nei negozi non comprava mai nulla ma chiedeva solo acqua». I due erano andati avanti a improvvisare e da lì era nato lo sketch.

È in televisione che Reiner inizia la sua carriera dopo la seconda guerra mondiale. Da autore per Sid Cesar, negli anni Cinquanta passa poi a scrivere un suo show, The Dick Van Dyke Show, con Dick Van Dyke – con cui vince cinque dei suoi ben nove Emmy Awards – e grazie al successo ottenuto riesce a realizzare la sua prima regia sul grande schermo. Il film si chiama Enter Laughing (1967), una storia di ispirazione autobiografica, su un ragazzino ebreo che cerca di entrare nel mondo dello spettacolo.

MA IL PRIMO risultato importante arriva qualche tempo dopo, quando Steve Martin gli chiede di dirigere il suo primo film: quella che era iniziata come una collaborazione occasionale diviene un sodalizio che dura più anni e più film. The Jerk (Lo straccione, 1979) infatti ottiene un enorme successo – per Martin, che lo ha anche scritto è il lancio nella carriera cinematografica dopo molti successi televisivi – così i due si ritrovano in Dead Man Don’t Wear Plaid (Il mistero del cadavere scomparso, 1982), The Man with Two Brains (Ho perso la testa per un cervello, 1983), All of Me (Ho sposato un fantasma, 1984), tre film molto diversi ma tutti con un ottimo risultato. Negli anni successivi Reiner ritornerà spesso al piccolo schermo, mentre come attore recita – col ruolo di Saul Bloom, membro della squadra del ladro Danny Ocean (George Clooney) – nei tre Ocean’s di Steven Soderbergh: Eleven, Twelve e Thirteen.