Dall’esordio nel 1955 con La pointe courte al documentario Varda par Agnés, presentato lo scorso febbraio alla Berlinale, l’ha sempre accompagnata l’immaginazione, e la vicinanza ai lavoratori e alle donne come ha detto presentando il suo ultimo film Agnés Varda, scomparsa oggi a Parigi a novant’anni.

Fra le ultime rappresentanti della Nouvelle Vague – nata a Ixelles, in Belgio, nel 1928 – ha vinto il Leone d’oro nel 1985 con Senza tetto né legge, e l’anno scorso ha spedito a Los Angeles una figura cartonata di se stessa per “ricevere” l’Oscar alla carriera tributatole per il suo lavoro come regista che ha attraversato oltre sessant’anni di storia del cinema. Una carriera, da Cleo dalle cinque alle sette (1962) ai molti documentari come Les glaneurs et la glaneuse (2000), che ripercorre lei stessa nel suo “film testamento” presentato pochi mesi fa.

Domani il manifesto dedicherà un approfondimento al suo lavoro e alla sua memoria.