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Acumastiq festival, quando la radio incontra un dj set elettronico

Acumastiq festival, quando la radio incontra un dj set elettronicoGazelle Twin

Eventi Dal 2 al 4 agosto la manifestazione marchigiana. Tra gli ospiti Gazelle Twin. L’evento speciale dell’edizione è «Onde notturne»

Pubblicato circa 2 mesi faEdizione del 1 agosto 2024

Si chiama Aether, come il quinto elemento incorruttibile della fisica aristotelica, la nuova edizione di Acusmatiq festival di musica elettronica marchigiano che per ognuno dei suoi diciannove anni di vita ha portato nella regione già a vocazione manifatturiera musicale appuntamenti eccentrici di livello; come la volta del concerto in navigazione nel bacino del porto di Ancona coi musicisti in ascolto tra loro via wireless (correva il 2012) a eseguire Stockhausen, o quando alla Mole Vanvitelliana di Ancona si è esibito Yann Tiersen, il compositore delle musiche del Favoloso mondo di Amelie, con sonorità più vicine a quelle di una performance psichedelica berlinese che ai trilli di un carillon. La kermesse ha ospitato anche gli autori della colonna sonora di Stranger Things, Kyle Dixon e Michael Stein, venuti apposta d’oltreoceano per provare i synth marchigiani.

NELLA LORO quasi ventennale opera di ricerca tra arte e tecnologia, il direttore artistico Paolo Bragaglia and friends approdano nel 1924 con una tre giorni (2, 3 e 4 agosto) che ha tra i pezzi forti l’esclusiva Italiana del concerto della performer britannica Gazelle Twin, il live di Eraldo Bernocchi, compositore, produttore e chitarrista, la proiezione di Elektro Moskva, documentario di Elena Tikhonova e Dominik Spritzendorfer che racconta, con la storia della musica elettronica sperimentale sovietica e russa, i cambiamenti culturali e sociali in Russia, tra tecnologia musicale e ricerca militare, censura politica e l’ingegnosità pionieristica.
L’omaggio centrale e più curioso della rassegna è però quello connesso all’Aether-etere del titolo: è la performance Onde notturne che si lega al 120° anniversario dello storico esperimento sulle onde radio realizzato da Guglielmo Marconi al vecchio Faro sul Colle dei Cappuccini di Ancona. Erano i primi giorni di agosto del1904 quando l’inventore, in seguito premio Nobel e senatore, arrivò via mare da Bari nel capoluogo marchigiano col Ministro di Poste e Telegrafi Enrico Stelluti e il suo assistente George Kemp, per studiare l’influenza del sole sulla trasmissione delle onde radio.

GLI ESPERIMENTI si svolgevano nottetempo alla stazione telegrafica sul colle, ancora accessibile e operante come stazione radio commemorativa temporanea: è gestita dalla sezione ARI (Associazione Radioamatori Italiani) di Ancona e il suo codice identificativo marconiano è IY6GM. L’uomo che ha dato il nome a un mestiere, il marconista addetto alle radiocomunicazioni, di lì lanciò i suoi segnali nell’etere alla volta della stazione radio di Poldhu, in Cornovaglia; le trasmissioni dalle Marche alla contea della Gran Bretagna avvenivano ogni cinque minuti per dieci minuti, dall’una alle quattro di notte. Erano messaggi morse concordati, di punti e linee, dicevano codici convenzionali, il nome della stazione, formule di saluto. Il giorno di San Lorenzo non si sa se Marconi vide stelle cadere nel cielo sopra Ancona di certo capì che la nostra stella è d’impiccio alla portata della trasmissione riducendo al forza dei segnali che infatti andavano indebolendosi all’avvicinarsi dell’alba. La sperimentazione fu una base importante per perfezionare poi le comunicazioni anche transoceaniche e mettere a punto, tra le altre cose, il lancio dell’SOS (già CQD) senza fili e rendere possibile il radio soccorso in mare che portò – già nel 1909 – al salvataggio di 1700 vite (quelle dei passeggeri del Transatlantico Republic speronato dal piroscafo Florida).

IL CONTRIBUTO all’invenzione della radiotelegrafia dato in quelle notti sotto il Faro anconetano verrà rievocato durante il Festival con Onde Notturne una serie di tre performance radiofoniche basate sulla trasmissione radio di letture poetiche trasformate in codice morse e inviate in tempo reale dal colle dei Cappuccini alla Mole avamposto sul mare, e sul porto di Ancona, e storica sede di Acusmatiq: lì saranno recepite dai musicisti e trasformate in live electronics. Parole, tra gli altri di Fortunato Depero e Franco Scataglini, che diventano segnali elettrici e vengono irradiate nell’aria surfando su onde aeree per essere manipolate ancora elettricamente una volta giunte a destinazione. Sembra un prodigio ma è la radio, che incontra un dj set elettronico.

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