Dopo l’annuncio di Netflix, domenica scorsa, che House of Cards si sarebbe conclusa l’anno prossimo con la sesta stagione, arriva la notizia che la piattaforma streaming ha sospeso anche la produzione dell’ultima stagione alla luce delle accuse di molestia rivolte al protagonista e produttore della serie Kevin Spacey da Anthony Rapp. Questo «per prenderci il tempo di valutare la situazione e affrontare le preoccupazioni che il nostro cast e la crew potrebbero avere», comunica l’azienda.

E sempre di ieri è la notizia che l’International Academy of Television Arts & Sciences ha revocato il riconoscimento assegnato a Kevin Spacey nel 2017, e andato in passato a nomi come Steven Spielberg, J.J. Abrams e anche Bill Cosby. Quello di Spacey è però il primo caso in cui l’onorificenza viene annullata a posteriori. «L’International Academy ha annunciato che alla luce degli eventi recenti non onorerà Kevin Spacey con l’International Emmy Founders Award 2017», è lo stringato commento dell’associazione in un comunicato di ieri, lo stesso giorno in cui Harvey Weinstein è stato bandito a vita dalla Producers Guild of America.

Gli «eventi recenti» a cui fa riferimento l’International Academy della Tv non riguardano solo l’accusa di molestia sessuale rivolta su BuzzFeed dall’attore di Star Trek: Discovery al due volte premio Oscar – e risalenti al 1986, quando Rapp aveva quattordici anni e Spacey ventisei. In questione è anche la criticatissima risposta pubblica dell’attore, che dice di non ricordare ma si scusa comunque dell’ «inappropriato comportamento da ubriaco», e chiude il suo statement ufficializzando per la prima volta la sua omosessualità – una scelta fatta solo oggi, scrive, per proteggere la propria privacy.
La reazione è stata durissima fra alcuni degli esponenti della comunità Lgbt e anche fra molti dei colleghi di Spacey. «È profondamente triste e disturbante che Kevin Spacey abbia scelto di fare outing in questo modo – ha postato su twitter l’attore Zachary Quinto – non facendone un punto d’orgoglio e ispirando così decine di migliaia di giovani Lgbt in tutto il mondo, ma come una calcolata manipolazione per sviare l’attenzione».