L’unica cosa certa è che entrambe le imprese hanno salutato con entusiasmo l’accordo raggiunto ieri negli Stati Uniti. Con uno scarno comunicato, Amazon e la casa editrice Hachette hanno infatti annunciato la fine delle ostilità che hanno visto il più grande store librario della Rete e la casa editrice originariamente francese (è stata acquisita da Time Warner nel 2006) scontrarsi a livello planetario. L’oggetto della contesa era il costo di vendita on-line dei libri pubblicati da Hachette. La società di Jeff Bezos applicava sconti che Hachette considerata lesivi della casa editrice e aveva denunciato più volte Amazon, fino a un esposto alla magistratura statunitense.

Insomma, uno degli innumerevoli conflitti che vedono scontrarsi imprese e editori su Internet. Fino a quando, però, uno scrittore statunitense di thriller, Douglas Preston, si è scagliato contro Amazon perché «boicottava» i suoi libri in quanto pubblicati da Hachette. Inizialmente, Amazon ha negato tale operazione, ma la vicenda è diventata di dominio pubblico quando Preston ha inviato una e-mail ad altri scrittori denunciando il comportamento della società di Jeff Bezos. La risposta è stata una lettera aperta a Amazon da parte di oltre un migliaio di scrittore statunitensi (l’hanno sottoscritta autori noti come Philip Roth. John Grisham, Ursula Le Guin, Stephen King), in solidarietà a Preston e come condanna dell’operato di Amazon. A poco sono valse le difese di Amazon, che più volte ha ricordato i bassi costi di vendita dei libri, omettendo ogni spiegazione sul fatto che il suo comportamento, per molti scrittori, limitava la libertà di espressione degli autori.

Ieri l’annuncio dell’accordo. La prima reazione è stata di Hachette, che rivendicava una vittoria non solo morale, ma anche economica, senza specificare però quali siano i vantaggi che porterà l’accordo. Per molti siti Internet, Hachette potrà definire la politica di sconti e di vendita dei suoi libri. Amazon, da parte sua, ha sostenuto che l’accordo tutelerà principalmente i consumatori. Se così fosse, Hachette definirà con Amazon la politica del ribasso. Con buona pace degli scrittori che chiedevano la tutela della libertà di espressione e che l’industria editoriale non seguisse solo i dettami della domanda e dell’offerta, ma che promuovesse anche autori di qualità che però vendono poco.

Nei prossimi giorni saranno diffusi i termini dell’accordo. Ma se fossero confermate le indiscrezione, il vero vincente è Amazon, che ha sempre affermato che l’unica legge vincente è quella del mercato. E che la «biodiversità» è un argomento solo per conversazioni salottiere.