In meno di un anno sono entrati in Zambia oltre 73mila richiedenti asilo, su 17 milioni di abitanti (per un confronto: l’Italia nel 2017 ne contava 130mila su 60 milioni). Secondo le stime del commissario zambiano per i rifugiati Abdon Mawere, arriveranno a 76mila entro la fine dell’anno.

«Il governo – ha spiegato Mawere – inizierà a includere i rifugiati nei sistemi di pianificazione nazionale per consentire loro di accedere ai servizi sociali».

La funzionaria dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) Pierrine Aylara ha dichiarato: «Il governo e il popolo dello Zambia hanno risposto generosamente alla situazione dei rifugiati e di molte altre migliaia di profughi prima di loro, offrendo protezione internazionale, sicurezza e l’opportunità di continuare a costruire le loro vite in pacifica convivenza con lo Zambia. È ora il nostro tempo, e la nostra responsabilità collettiva, di offrire supporto».

La maggior parte dei nuovi arrivati è entrata in Zambia attraverso la provincia settentrionale di Luapula, al confine con il Congo, dove è stato istituito il nuovo campo per rifugiati di Mantapala. Provengono tutti dal cosiddetto «Triangolo della morte», un’area di diverse centinaia di chilometri quadrati tra le province congolesi di Haut-Katanga e Tanganica.

L’area è conosciuta per le terrificanti violenze e i brutali conflitti che vi hanno imperversato per decenni. Le tensioni tra diverse comunità, gruppi armati e governo sono frequenti e hanno costretto migliaia di persone a fuggire dalle loro case, per dirigersi soprattutto verso il vicino Zambia il cui impegno è passato in gran parte inosservato.

Significativo infatti è l’impegno del Paese che ha assegnato un appezzamento di terreno a ogni rifugiato, sia da coltivare sia per costruire la propria abitazione: «Se c’è una cosa che distingue questa crisi di rifugiati dalle altre, è che le autorità consentono e incoraggiano i rifugiati a trovare lavoro come lavoratori giornalieri. Questo non succede in molti altri posti», ha affermato Khaled Fekih, capo missione di Medici senza Frontiere in Zambia.

Il governo e l’Alto commissariato Onu per i rifugiati sono riusciti a spostare le persone dai campi di transito verso l’insediamento permanente di Mantapala, riparando anche le strade e permettendo alla comunità locale di accedere alle strutture e ai servizi garantiti ai rifugiati.

I funzionari delle varie agenzie umanitarie sono rimasti positivamente sorpresi: «Ero molto scettica, non pensavo che il governo potesse riuscire a ricollocare in poco tempo così tante persone», dice una di loro. Il governo zambiano, attraverso il commissario Mawere, ha ribadito la richiesta di sostegno da parte dei donatori per poter continuare con la politica di accoglienza.