Non solo Ilva. A più di un anno dalla presentazione del piano industriale della Jindal Sw Steel Italy per le Acciaierie di Piombino, al ministero dello sviluppo economico si è fatto il punto delle – poche – cose fatte dal colosso indiano dell’acciaio. Talmente poche, anche rispetto a una tempistica che già nel maggio 2018 appariva molto prudente per la nuova area a caldo di Aferpi, da aver convinto i lavoratori a scioperare lo scorso 24 giugno, in base di un puntuale cahiers de doléance.
Si va dalle pessime condizioni e dall’aumento dei carichi di lavoro, alla scadenza della cassa integrazione in autunno per gli addetti diretti, mentre nell’indotto il barometro continua a segnare tempesta. Poi manca ancora lo studio di fattibilità per poter iniziare i lavori del primo forno elettrico. E perfino sullo smantellamento dei vecchi impianti, e le conseguenti bonifiche, i lavori vanno a rilento.
L’appuntamento al Mise, convocato dal vicecapo di gabinetto Giorgio Sorial, è diventato quindi l’occasione per far tornare davanti allo stesso tavolo governo, azienda, istituzioni e sindacati. Quelli confederali, Fiom Fim e Uilm, hanno già indetto per oggi un’assemblea in fabbrica, per spiegare cosa è emerso nell’incontro. Il sindacato di base Usb si è invece presentato a Roma, sotto le finestre del ministero in via Vittorio Veneto: “Abbiamo tutta una serie di domande cui va data subito risposta”, ha spiegato Massimo Lami: “I forni si fanno? E se si fanno, quanti saranno? L’occupazione sarà mantenuta? E quando vedremo i primi interventi di bonifica? E ancora, gli ammortizzatori sociali saranno rinnovati e ampliati fino al completamento del piano industriale? Non ci fidiamo più delle promesse, vogliamo fatti”.
Fra gli operai delle Acciaierie c’è poi unanime preoccupazione per l’avvio, definito da Jindal “sperimentale”, di una produzione di acciai al piombo su due treni di laminazione. “Noi non siamo d’accordo – puntualizza Lami – questa lavorazione è dannosa alla salute, mentre sarebbero necessari investimenti per avere finalmente impianti moderni, e non correre rischi di contaminazione”. Sulla stessa linea i confederali, ai quali la Regione Toscana ha assicurato un monitoraggio da parte di Asl e Arpat, in stretto rapporto con i rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori.
A palazzo Piacentini è arrivato anche il nuovo sindaco piombinese Francesco Ferrari (Fdi) con l’assessora al lavoro Sabrina Nigro: “Occorrono tempistiche precise e investimenti per un piano industriale credibile. Al tempo stesso chiediamo al governo un’attenzione particolare sui costi dell’energia, sulle bonifiche con la garanzia dei finanziamenti, e anche sugli ammortizzatori sociali, ancora necessari in questa fase”.
A tutte queste richieste Jindal Sw ha risposto assicurando che i lavori andranno avanti secondo il cronoprogramma originario. Mentre da parte del governo è stata presa nota delle prossime scadenze della cassa integrazione, ribadendo al tempo stesso l’impegno a finanziare le bonifiche della vecchia “cittadella dell’acciaio”.