Quasi trentamila utenze da sei giorni sono senza corrente elettrica. Nonostante le scuse ufficiali e il mea culpa di Enel e i comunicati ottimisti di Terna, circa 100 mila cittadini sono ancora al buio in decine di comuni dell’Abruzzo e in tantissime frazioni, irraggiungibili per i cumuli di neve e dai quali partono appelli disperati.

«Chiediamo aiuto da Arsita (Te), dove siamo sommersi». «A Cermignano (Te) ci sono famiglie con anziani e bambini e un disabile con sindrome down, bloccati in casa. Hanno bisogno di assistenza e medicinali». «Non sappiano più a chi rivolgerci, non riusciamo ad avere notizie di mio cugino, fratello francescano dell’Immacolata che vive nella chiesa di Cortino in provincia di Teramo. Si chiama padre Pietro Luongo. Voi avete notizie? Sono arrivati i soccorsi in quella zona?», scrive Francesca Santojanni. «Vi prego devo fare un appello: siamo da cinque giorni senza corrente. Non stiamo in montagna ma a 20 -30 minuti da Pescara, a Villa Cipressi di Citta Sant’Angelo. Non ce la facciamo più. L’Enel non ci fa sapere niente, chiamiamo e non rispondono», denuncia Valeria Sagazio.

Migliaia i messaggi di questo tenore che affollano i social, l’unico modo per comunicare e cercare familiari di cui non si ha traccia. I mezzi e gli uomini promessi dalla Protezione civile sono arrivati ma i soccorsi sono lenti. E la situazione è drammatica.

Ad Arsita c’è una famiglia con un’anziana morta in casa da giorni: probabilmente nelle prossime ore il medico legale riuscirà a raggiungerla. Un fatto del genere si è verificato anche nell’Alto Vastese, a Schiavi d’Abruzzo (Ch), con un carro funebre bloccato nella tormenta, semisepolto dalla coltre bianca, impossibilitato ad andare a caricare una salma.

Dal Pescarese all’Aquilano al Chietino al Teramano: aziende agricole, casearie, fabbriche, ristoranti e alberghi al collasso, da un pezzo senza luce. «Si rischia la rovina». Stalle e capannoni crollati, con bovini morti, un po’ ovunque: le ultime segnalazioni tra Montereale e Campotosto (Aq). «L’emergenza più grave è quella elettrica, la gente è esasperata, ci sono luoghi ormai da una settimana al buio», riferisce il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi. «Al momento si continua a lavorare per liberare frazioni isolate e cittadini di fatto ’murati’ nella propria abitazione».

Il sindaco di San Salvo (Chieti), Tiziana Magnacca, ha scritto una lettera a Mattarella e a Gentiloni: «In queste due ultime settimane il mio Comune e tutti quelli del territorio sono stati sottoposti a mille prove inaudite a causa del maltempo che ha provocato danni alle strutture pubbliche, alle scuole e alle strade. Eventi eccezionali che hanno messo in ginocchio le amministrazioni locali, che non sono in grado di dare direttamente risposte a causa dei bilanci ingabbiati. Le istituzioni nazionali devono collaborare. Chiediamo di mettervi nei panni di noi sindaci e dei Comuni più piccoli che costituiscono l’ossatura della nostra Italia. È il tempo di stringere la cinghia, partendo sicuramente dalle spese ministeriali e di destinare quelle risorse ai piccoli Comuni. Il nostro è un territorio collassato, al limite della sopravvivenza».