l blocco di internet disposto lo scorso 29 giugno in seguito ai violenti scontri scoppiati nella regione di Oromia, è stato parzialmente rimosso ieri mattina dal governo etiope. Finora solo le missioni diplomatiche straniere, le istituzioni governative e le organizzazioni regionali avevano avuto accesso alla rete.

L’impopolare misura era già stata presa in precedenza due volte dal governo etiope: nel giugno 2019 dopo un tentato golpe contro il nuovo pre, mier Abiy Ahmed e ancora, misteriosamente, otto giorni dopo durante gli esami di Stato.

Intanto si aggrava il bilancio ufficiale delle proteste dopo l’omicidio del cantante Hachalu Hundessa, voce e divo identitario della causa oromo. Il numero delle persone che hano perso la vita nelle violenze passerebbe da 169 a 239l.