La crisi politica tra Pisapia e Mdp è il classico esempio di una crisi interamente mediatica, costruita (ad arte?) nella provetta artificiale dei media, con una notizia che lì si gonfia e poi esplode. Se volessimo delineare una microfisica dell’evento potremmo procedere così. Un fatto accade giovedì 20 luglio: sul palco di una festa de l’Unità Boschi e Pisapia si scambiano un abbraccio e parrebbe un gesto di buona creanza, per giunta a Milano dove Pisapia è stato sindaco. Le tv e i loro tiggì infatti lo ignorano: fino a sabato alle 13,30 nessun telegiornale ne parla. Sempre sabato ne parla Repubblica, in ottava pagina, con un po’ di malizia, ma non forza più di tanto. Titolo: ‘abbraccio Boschi-Pisapia’; nell’articolo niente di politicamente piccante, solo il resoconto del pomeriggio e un accenno al libro di Renzi.

A questo punto intervengono il Tg1 e la sua renzianissima macchina da guerra. Alle 13,30 la notizia di un fatto accaduto due giorni prima, quindi per la tv del tutto obsoleto, viene ripresa da Repubblica e sparata in apertura come prima notizia. Una evidente, strumentale, clamorosa forzatura. Vediamo perché. Intanto si tratta di una notizia vecchia per un telegiornale degno di questo nome ( la prima agenzia informativa del paese), che non si vuole fare dettare l’agenda da altri. Lo stesso Tg1, in secondo luogo, nulla aveva detto fino a poche ore prima: l’edizione del mattino aveva aperto con il terremoto e non aveva menzionato l’accaduto. Nella stessa giornata, infine, ci sono molte notizie più importanti e preoccupanti: il ritorno del terremoto ad Amatrice, la lettera intimidatoria dei quattro paesi dell’Est all’Italia, gli scontri sanguinosi sulla Spianata in Palestina, le dimissioni di un sottosegretario. Ad un giornalista normalmente ispirato, che non vuole conferire effetti o spin impropri alla materia che tratta, la notizia dell’abbraccio apparirebbe del tutto secondaria. Invece, chissà perché, per il renzianissimo Tg1 la notizia è da proporre in apertura, primo titolo di una giornata dove il terremoto riporta drammaticamente indietro il tempo nel Lazio, e in cui timori ed ansie si affacciano sulla scena internazionale per l’Italia e per il mondo.

Ma non è finita. Anche il Tg3, che solo nell’edizione di mezzogiorno aveva ignorato l’abbraccio, e per il quale anzi la notizia politica del giorno erano le dimissioni del sottosegretario Cassano e il suo rientro in Forza Italia, nell’edizione delle 14, forse per non essere da meno al ‘confratello’, lo colloca nei titoli di apertura come terza notizia. E’ fatta. A questo punto in una politica drammaticamente mediatizzata succede che qualche esponente della sinistra commenti, puntualizzi, critichi, e che a seguire i social facciano, come sempre, il loro sporco lavoro. Gli effetti si vedono presto. Mai come in questo caso la resa della politica ai media appare totale e terribile. Vale per Mdp, che cade nella trappola del Tg1 con le dichiarazioni (la maggior parte per altro concilianti) dei suoi dirigenti, e vale per Pisapia, che nella trappola s’infila dritto anche lui quando decide di disertare l’incontro con gli alleati. Decisamente troppo. Dall’una e dall’altra parte. Il Tg1 ha colpito ancora. Renzi e Grillo rigraziano.