Dal manifesto del 25 gennaio 2013

Abbiamo, avete, una banca. Etica, perfino. Fassino ci scuserà della citazione ma è per un buon motivo. Nella sua nuova vita dopo la liquidazione decretata l’anno scorso, la cooperativa del manifesto ha scelto Banca Etica come suo partner finanziario.

Questo giornale è «una forma originale della  politica» e in tempi di relazioni incestuose tra banche e potere (Siena insegna) abbiamo deciso di prendere una strada completamente diversa. Forse più impegnativa ma trasparente e sostenibile. Pubblica e indipendente dai buoni uffici nelle sedi centrali. In queste prime settimane di vita il neonato manifesto sta prendendo molte decisioni importanti. Editoriali, industriali e finanziarie.

Oltre ai contratti di distribuzione e stampa (i più onerosi per un quotidiano) stiamo ripensando tutti i prodotti che facciamo e che conoscete già: Alias, Alias della Domenica, Le Monde Diplomatique, il sito, i social network, il merchandising, le edizioni digitali in pdf e mobi per gli abbonati, le edizioni speciali di libri e dvd.

Non è impresa facile ma per primo viene il giornale: da martedì 29 gennaio troverete in edicola un manifesto più agile, «berliner», il formato della Stampa o della Repubblica. Circa 4 centimetri di carta in meno rispetto a oggi possono sembrare poca cosa ma rappresentano un risparmio molto significativo sui costi. Il nuovo formato inoltre è la cornice necessaria a un rinnovamento grafico ed editoriale al quale stiamo pensando da tempo.

Ma non basta. Perché i tempi cambiano e vogliamo anche tentare nuovi esperimenti. Tra le prime decisioni che abbiamo preso, infatti, c’è quella di portare il manifesto su iPad.
Ci lavoriamo da mesi con una società italo-inglese, thePrintLabs, che insieme a noi sta lavorando a un quotidiano digitale di tipo nuovo. Non un giornale su iPad ma un giornale per iPad. Un prodotto pensato e creato per i tablet che, se avrà successo, si allargherà a tutti i dispositivi (Android, Kindle, etc.) e può rappresentare una piccola novità nell’ingessato «mercato» editoriale italiano. Un giornale che arrivi puntualmente dove la carta arriva poco e male e che riesca a parlare in tempo reale anche ai nostri lettori all’estero.
Ad aiutarci in questa e altre imprese ci sarà Banca Etica. Insieme alla filiale di Roma stiamo studiando alcuni strumenti fondamentali per trasformare i nostri lettori in “soci” finanziari dell’impresa. Con certificati di deposito dedicati alle attività del giornale e linee di finanziamento che serviranno a patrimonializzare la cooperativa rendendola ancora più solida. Non solo.

Faremo pubblicamente una proposta d’acquisto della testata ai commissari liquidatori nominati dal ministero dello Sviluppo. Per traghettare il nuovo manifesto in acque più sicure del passato non escludiamo un conto dedicato esclusivamente all’acquisto della testata: a differenza del passato saprete sempre e in ogni momento «dove» vanno a finire le vostre sottoscrizioni e «per cosa» saranno utilizzate quando quel determinato progetto andrà a buon fine.

A sinistra viviamo tempi di passioni tristi. Ma trasformare la realtà è una passione gioiosa e contagiosa. Che ci consente di guardare al primo anno di vita della cooperativa con una veste nuova e un passo più intraprendente.

Il manifesto ha un passato inestimabile. Dobbiamo costruire insieme un futuro che sia all’altezza. Perciò, se non lo avete già fatto, abbonatevi. Ancora una volta ci avete sorpreso, chiamando a decine in redazione per rinnovare l’abbonamento esistente o facendone di nuovi (tel. 06.687.19.330, tutte le informazioni su www.ilmanifesto.it/abbonamenti/). In pochissimi giorni abbiamo superato i 4mila abbonamenti (tra cartacei e on line). Non sono piccola cosa per un giornale che poche settimane fa aveva cessato le attività. Ma vogliamo raddoppiarli.

Scommettete insieme a noi su una sinistra critica, radicale, coraggiosa, pulita, curiosa, autonoma da tutti i poteri che contano ma su cui sapete che potete contare.