Deputato Riccardo Ricciardi, il vostro presidente del consiglio Giuseppe Conte gongola per la proposta della commissione Europea sul Recovery Fund. Non le sembra un po’ prematuro?
Il risultato che si sta intravedendo è da ascrivere a Conte e al M5s capofila di un’idea di Europa diversa. E’ stato Conte a proporre un Recovery Fund e all’inizio nessuno poteva nemmeno immaginare che si mettessero in discussione paletti consolidati a livello europeo come il no agli Eurobond. La proposta della commissione sradica il concetto di austerità che da lungo tempo l’Europa stessa imponeva ai paesi. Un grandissimo raggiungimento anche perché nelle pieghe contiene anche l’idea di un fisco europeo che possa colpire i colossi digitali globali e la finanziarizzazione. Insomma, getta le basi per un’Europa veramente diversa.

Il deputato M5s Riccado Ricciardi

I paesi “frugali” del Nord Europa però sono già all’attacco. E pare che dei 171 miliardi 81 siano a fondo perduto ma i 90 di prestiti siano condizionati all’imposizione di riforme, un qualcosa che ricorda la troika in Grecia…
Non se ne parla neanche. In fase di trattativa è chiaro che bisognerà guardarsi da questi paesi, ma non ci sarà niente di neanche lontanamente paragonabile alle condizioni imposte alla Grecia perché altrimenti non si tratta di aiuti, ma di trappole.

Per voi il successo sul Recovery Fund manda quindi in soffitta il Mes e i suoi 37 miliardi?
Questo risultato dimostra come la posizione di Conte fosse lungimirante: il Mes è uno strumento obsoleto e inadeguato rispetto al Recovery Fund. E lo testimonia il fatto che finora abbia chiesto di accedervi solo Cipro.

Però Conte disse che sul Mes si sarebbe rimesso al voto del parlamento. Se il voto ci sarà, il M5s sarà contrario?
Ora dobbiamo concentrarci sul grosso degli aiuti e cioè sul Recovery Fund. Il Mes è fuori dai radar. In più ricordo che il Mes – previsto nei trattati europei – senza condizionalità non è il Mes perché una lettera della commissione non può cambiare i trattati europei. Vedremo poi quale pacchetto di provvedimenti sarà presentato al parlamento e valuteremo di conseguenza.

In queste ore governo e maggioranza stanno trattando sul futuro di Atlantia. La scelta è fra una Atlantia in cui i Benetton siano minoritari e un nuovo contenitore a cui conferire la nuova concessione. Per voi la prima soluzione è potabile?
Il debito che Atlantia ha con lo stato italiano per la tragedia del ponte Morandi non so se è quantificabile. E di certo non si può cancellare con un colpo di spugna. Non conosco quali siano a livello tecnico, giuridico ed economico le soluzioni possibili né se un nuovo contenitore è fattibile. Di certo i Benetton dovranno pagare e il M5s rimane per la revoca delle concessioni per loro.

Quasi una settimana fa lei è diventato famoso per il suo intervento alla camera di denuncia del fallimento del modello sanitario lombardo. Oggi da Sala a Fontana è tutto un indignarsi per il sentimento antilombardo. E’ pentito?
Assolutamente no. Ho riportato fatti sotto gli occhi di tutti. Se è una colpa farlo, sono colpevole. Ma non credo, specie in parlamento. Dove incredibilmente non ho potuto concludere il mio intervento. Ribadisco, usciamo dai campanilismi: avrei detto lo stesso di qualsiasi altra regione. La Lombardia è un’eccellenza per la medicina specialista, ma la strage nella pandemia ha dimostrato che ha fallito la sua medicina territoriale, distrutta dal modello Formigoni-Lega. Io pongo questioni chiare: è stato Ricciardi o Fontana a firmare la delibera dell’8 marzo che ha mandato nelle Rsa i pazienti poco gravi di Covid19? E l’ospedale creato in Fiera con 21 milioni di donazioni già chiuso? Invece di indignarsi dovrebbero rispondere anche ai milioni di lombardi che li criticano per questa tragedia.

Torniamo al Recovery Fund: con questo indubbio successo antiausterity è possibile che il governo si ricompatti e intraprenda in futuro una via realmente di sinistra sull’esempio del governo spagnolo dei socialisti e Podemos?
Io non so se la politica contro l’austerità sia di sinistra o di destra. So che l’austerità ha fallito e non lo dice solo la classe operaia, lo dicono anche i piccoli imprenditori. Non so se sia di destra o di sinistra puntare sull’innovazione o sulla sburocratizzazione ma so che è quello che il governo sta facendo e che per questo ha consenso tra gli italiani. Questa maggioranza è più compatta di quanto appaia anche perché se non lo fosse stata non sarebbe riuscita ad affrontare l’emergenza spaventosa che abbiamo attraversato. Poi visto che è formata da quatto partiti diversi è evidente che su molti temi è necessario discutere ma le sintesi si trovano e si troveranno.