Fenomeno pop locale svedese, gli Abba (ma adotteranno questo acronimo solo con il secondo album) nutrono ambizioni di successo internazionale. Formati da due eccezionali songwriter come Benny Andersson e Björn Ulvaeus, compagni rispettivamente delle cantanti Anni-Frid Lyngstad e Agnetha Fältskog, riescono dopo vari tentativi a vincere l’Eurovision Song Contest (allora quasi unica vetrina internazionale per un gruppo dell’Europa continentale), per sfondare a livello mondiale, nel ’74-’75, con le impeccabili e divertenti hit cantate in inglese Waterloo (che ha vinto l’Eurofestival), S.O. S., Mamma Mia...

NEI SUOI ALBUM, la band recupera la tradizione beatlesiana e quella delle armonie vocali californiane (Beach Boys, The Mamas & The Papas…) grazie all’apporto delle due performer, mentre i loro partner maschili si occupano in gran parte della composizione. I primi due dischi, Ring Ring (’73) e Waterloo (’74) mostrano troppe fragilità e sono tutt’altro che perfetti. Dal secondo la label decide di spingerli (anche visivamente) su un terreno più glam che maturerà in Abba (’75), il loro album rock per eccellenza. Con gli a tratti incantevoli Arrival (’76) e The Album (’77), i quattro sperimentano con magniloquenza spectoriana una musica AOR fatta perlopiù di ballate dai suoni sovraccarichi, archi, esperimenti sonori tra il kitsch e le prime avvisaglie disco.

DISCO MUSIC all’epoca imperante, che l’ensemble affronterà egregiamente nell’album Voulez-Vous (’79). Super Trouper (’80), nel cui singolo di lancio, la splendida ballata The Winner Takes It All, la Fältskog canta sostanzialmente dell’appena annunciato divorzio da Björn Ulvaeus, è un po’ il loro disco canonico, quello che riassume e a tratti supera le intuizioni degli ultimi album, anche se concede veramente poco alla disco: sarà il più venduto della loro storia. Il successivo The Visitors (’81), è una sorta di lavoro futuristico eminentemente synthpop, brillante ma angoscioso, su cui aleggia il tema della Guerra fredda. Non dovrebbe essere l’ultimo della loro carriera, ma le tensioni interne si riveleranno troppo forti per proseguire. Negli anni ’80, nonostante qualche discreta carriera solista di alcuni dei membri, gli Abba vengono dimenticati, ma il loro culto risorgerà nei ’90 grazie alla compilation Gold, la fortuna cinematografica di alcuni loro brani e le notizie del loro apprezzamento da parte dei più prestigiosi artisti del rock, da John Lennon agli U2 ai campioni della sperimentazione industrial Throbbing Gristle.
Ci penseranno quindi il musical (poi film) Mamma Mia! di Catherine Johnson e, nel 2005, il campionamento di Madonna di Gimme! Gimme! Gimme! (A Man After Midnight) per il suo celeberrimo singolo Hung Up a nutrire un revival che non sembra ancora volere finire. Viene ora rilasciato dall’Universal un box in edizione limitata contenente tutti gli otto dischi del gruppo in vinile colorato.