Otto giorni in più di programmazione e un’espansione territoriale che lo porta stavolta anche nel capoluogo emiliano. I dieci anni di VIE (9-25 ottobre), l’appuntamento con la scena internazionale che porta in Emilia artisti provenienti da tutte le parti del mondo, vengono festeggiati con un cartellone fitto di appuntamenti proposti da 29 compagnie su 17 palcoscenici. Teatro delle Albe, Elena Bucci e Piccola Compagnia Dammacco firmano l’apertura di VIE 2014 con gli esiti dei laboratori realizzati con i cittadini di San Felice sul Panaro, Cavezzo, Novi di Modena e Rovereto sul Secchia, comuni segnati dal recente terremoto, luoghi.

La manifestazione sempre sotto l’egida dello Stabile Regionale dell’Emilia-Romagna, riporta in Italia Angélica Liddell, lo scorso anno la Biennale le ha conferito il Leone d’Argento, che VIE invitò per la prima volta in Italia nel 2011. Ert produce il suo ultimo lavoro, You are my destiny (Lo stupro di Lucrezia) (16 e 17).

Ert, sottolinea il direttore Pietro Valenti: «Non è un festival che punta sulle ’prime’ o sui debutti. È piuttosto un festival che lavora sul territorio, che sviluppa la sua programmazione tra il capoluogo regionale, Modena e altri comuni, con l’impegno di offrire il meglio della scena contemporanea europea».

Panorama in cui entra a diritto il Belarus Free theatre, che presenta Red Forest (24 e 25), incentrato sulla questione ambientale. In prima nazionale il duo franco-israeliano Winter Family conJerusalem Plomb Durci, voyage halluciné dans une dictatureémotionnelle (23 e 24). E ancora il Teatro delle Albe a VIE con la prima assoluta di Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi, dedicato al premio Nobel per la pace (24 e 25).

Non manca Pippo Delbono con due lavori: l’anteprima del concerto con Enzo Avitabile Bestemmia d’amore (12) e, in chiusura del festival (25) la riproposta de La Notte. E ancora. dalla Croazia lo Zagreb Youth Theatre (nella foto) in prima con un’opera ispirata al Gabbiano di Cechov, Galeb (18). Spazio di rilievo anche al teatro danza: Coup Fatal (18 e 19), di Alain Platel; AH/HA,in prima nazionale, di Lisbeth Gruwez,performer già collaboratrice di Jan Fabre, con il suo gruppo, Voetvolk (14 e 15) e Virgilio Sieni ospitato con Dolce Vita_Archeologia della passione (19), e con Deposizione e Crocifissione (10, 11,12), due dei 27 quadri del progetto «Vangelo secondo Matteo» visti a Biennale Danza.

Maggiori dettagli e i luoghi sul sito: www.viefestivalmodena.com o 059305738