La procura di Venezia sostiene che il sindaco Luigi Brugnaro, indagato per presunta corruzione in atti amministrativi con Morris Ceron e Derek Donadini, il capo e il vicecapo di gabinetto avevano messo in piedi un «sistematico perseguimento di interessi personali». Nelle richieste di misure cautelari i sostituti procuratori Roberto Terzo e Federica Baccaglini descrivono «un contesto amministrativo improntato a un’illegittimità diffusa» nel settore urbanistico, dell’edilizia e delle gare d’appalto. Per di più, anche quando si c’è stata «l’evidenza» del «mercimonio della funzione pubblica» dell’assessore alla mobilità Renato Boraso (che ora si è dimesso) tutti «si sono però ben guardati dal...