Arianna, film d’esordio di Carlo Lavagna presentato alle Giornate degli Autori del Festival di Venezia dello scorso anno, ha avuto una vita in sala molto breve, come spesso accade alle piccole produzioni italiane che non godono della presenza di divi o di un adeguato battage pubblicitario che porti le persone al cinema. «Nelle scuole però – dice il regista alla conferenza stampa della Rete degli Spettatori – ha trovato una grande empatia».

 

 

Nata nel 2011, la Rete degli Spettatori è un’associazione culturale che, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e quello dell’Istruzione, cerca di promuovere la diffusione di film come quelli di Lavagna nelle sale, specialmente quelle di provincia dove una certa categoria di cinema, in particolare nostrano, stenta ad arrivare.

 

 

Tra le attività promosse dall’associazione c’è però anche l’educazione nelle scuole superiori alla Settima Arte, dove vengono anche proiettati dei classici del nostro cinema che abbiano inoltre un valore storico e didattico: quest’anno, tra gli altri, Il generale Della Rovere di Roberto Rossellini e Uomini contro di Francesco Rosi. Al momento, le sale con cui l’associazione collabora – cercando ad esempio di offrire agli esercenti un noleggio agevolato delle copie dei film – sono più di cento su quasi tutto il territorio italiano.

 

 

 

Le opere scelte per una «seconda vita» in sala vengono selezionate da una giuria di giornalisti e critici cinematografici – tra i quali ci sono Paolo Mereghetti, Maria Pia Fusco, Giona Nazzaro e Silvana Silvestri – e da una dei Festival italiani. Oltre ad Arianna, tra i titoli promossi da questa manifestazione, chiamata A tutto schermo, ci sono L’infinita fabbrica del Duomo di Martina Parenti e Massimo D’Anolfi, Louisiana di Roberto Minervini e Per amor vostro di Giuseppe Gaudino.