Era l’unico sindaco in carica “costretto” a sottoporsi alle primarie. Ma già prima di mezzanotte ha festeggiato allo storico Caffè San Marco sulle note di I’m on fire di Springsteen. E ora si prepara alla lunga sfida con il centrodestra che rispolvera Roberto Dipiazza e il M5S che si affida al giovane Paolo Menis.

Roberto Cosolini, 60 anni, strappa la ricandidatura a Trieste a furor di popolo: 65 per esempio dei consensi nei confronti del senatore già lettiano Francesco Russo. Consultazione senza storia, visto che a Contovello il sindaco trionfa 105 a 5 o a San Giovanni e Stazione Rogers colleziona il doppio dei voti rispetto allo sfidante. Per di più le primarie “fratricide” cancellano matematicamente la delusione di quelle precedenti: domenica ben 6.864 partecipanti nei 14 seggi, rispetto ai 4.382 della consultazione 2010 quando pure il centrosinistra era all’opposizione in municipio.

«La sfida è quella del centrosinistra unito. Tutti insieme, lo dico anche pensando ai molti giovani che hanno condiviso il percorso di Russo. Si lavora convintamente per il bis, ho sempre detto che le elezioni importanti sono quelle di giugno. Grazie ai triestini: li ho sentiti molto vicini in questi giorni e il risultato ne è la conferma» commenta il sindaco. Russo si consola con un terzo abbondante dei voti, raccolti a dispetto del Pd e dei suoi big a cominciare dalla governatrice e vicesegretaria nazionale Debora Serracchiani.

Tanto più che un mese fa a Muggia – 13 mila abitanti, il comune più a sud dell’intero Friuli che ha dato i natali a Vittorio Vidali (comandante del “reggimento di ferro” a difesa della Repubblica spagnola) – si era registrata la clamorosa vittoria di Sel. Laura Manzi, vice sindaco uscente, si era imposta con 196 voti su 363 ai danni di Valentina Parapat, assessore del Pd. E a Muggia il sindaco Nerio Nesladek ricopre dal 14 marzo 2015 anche la carica di segretario provinciale del Pd.

Domenica si è scelto il candidato sindaco anche a Bolzano, che ha il comune commissariato per il fallimento estivo dell’intesa Pd-Svp ai danni del terzo mandato di Luigi Spagnolli (compensato con la nomina a direttore dell’Ufficio caccia e pesca della Provincia). Alle primarie si è imposto Renzo Caramaschi, ex city manager e vicepresidente dell’Istituto per l’edilizia sociale: 762 preferenze contro le 726 raccolte dall’ex assessore Sandro Repetto, le 181 del giovane filosofo Alessandro Huber e le 110 del medico Cristina Zanella.

A Bolzano occorre però fare i conti con l’anima “rossoverde” del centrosinistra. Non solo ha disertato i gazebo, ma propone un’idea di città incompatibile con i mega-progetti urbanistici e la sussidiarietà dell’autonomia a senso unico.