Un boato e poi una enorme nube grigia: alle 6.20 di ieri mattina un edificio è crollato a Torre Annunziata. Chi si è affacciato dagli edifici circostanti ha visto la nuvola che avvolgeva il palazzo e ha pensato a un incendio: urla con richieste di aiuto e poi più nulla. Il palazzo di Rampa Nunziante ha una doppia esposizione: è venuta già la verticale che affaccia all’interno, sulla ferrovia Napoli-Salerno (poi interrotta per i calcinacci sui binari); mentre è rimasta in piedi l’ala rivolta al mare. I soccorritori, circa 80 pompieri divisi su due turni, hanno dovuto scavare a mani nude: a crollare sono stati i due piani superiori, blocchi di cemento conglobati nelle barre d’acciaio pendevano pericolosamente dai resti dei solai, mettere in sicurezza l’area con i mezzi meccanici era impossibile senza provocare altri cedimenti. Nel pomeriggio è arrivata una piccola escavatrice ma muoversi è complicato perché la principale via di accesso all’area è un ponte molto stretto delle Ferrovie dello stato.

I PRIMI DUE PIANI dell’edificio erano vuoti perché in ristrutturazione, otto i dispersi: la famiglia Guida, con i figli di 8 e 11 anni; Pina Aprea, una sarta di 65 anni che viveva sola; all’ultimo piano l’architetto Giacomo Cuccurullo, impiegato dell’ufficio tecnico del comune, con la moglie e il figlio di 25 anni. I vicini hanno rifornito i pompieri di acqua e bibite energetiche per tutto il giorno, i gestori dei lidi hanno chiuso l’attività e con i bagnini si sono presentati per dare una mano. I calcinacci venivano portati via in secchi di plastica, un lavoro svolto in silenzio in modo da poter percepire richieste d’aiuto. A cercare i superstiti anche due cani molecolari, uno di loro è precipitato dal terrazzo: un pompiere ha cercato di prenderlo ed è finito a terra, trascinando due colleghi. Intorno alle 14 il silenzio è diventato assoluto: una donna del corpo dei vigili con un altoparlante ha gridato «c’è qualcuno?», nessuna risposta. Così le operazioni sono riprese con l’aiuto di squadre speciali arrivate dalla Toscana e dal Lazio (gli stessi di Rigopiano), munite di sonde per individuare persone sotto le macerie, più il nucleo cinofilo dei vigili arrivato da Livorno. Installati gruppi elettrogeni e torri faro per proseguire anche di notte.

NEL TARDO POMERIGGIO viene ritrovato il primo corpo, una donna, e dopo mezzora il secondo, un uomo. Nell’ora successiva emerge la terza vittima. In serata è il neosindaco, Vincenzo Ascione, a rivelare: «Ci sono pochissimi dubbi sul fatto che le prime due persone estratte sono l’architetto Cuccurullo e la moglie Eddy Laiola». l’ultimo corpo ritrovato potrebbe essere il figlio della coppia. Le salme sono state portate all’obitorio di Castellammare per il riconoscimento. Alle 21 si scavava ancora.

LA PROCURA di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta per crollo colposo e sono stati acquisiti dall’ufficio tecnico del comune i primi documenti relativi all’immobile e ai lavori di manutenzione in corso ai piani inferiori. «Era un palazzo messo male – aveva spiegato Ascione in mattinata -. Mi dispiace che un tecnico del comune non abbia potuto accorgersi della situazione, perché qualche segnale avrebbe dovuto esserci». In zona non erano tranquilli: «La gente era preoccupata per i lavori. Qualche avvisaglia di pericolo c’era già stata» ha spiegato ieri Vincenzo Frapolla, amministratore del condominio di fronte.

LA PALAZZINA sull’interno ha tre piani, fronte mare ne ha cinque, è stata costruita nel 1955 a ridosso della ferrovia (oggi non si potrebbe), con muratura in tufo e solai in cemento armato: due materiali, osservano gli ingegneri sul posto, con flessibilità e risposta termica differente. Potrebbe essere stato il cedimento del solaio del quinto piano a innescare il crollo. Poi ci sono le vibrazioni provocate dai treni: «Quando passavano i convogli il pavimento vibrava» racconta l’ex assessore ai Lavori pubblici di Torre Annunziata, Antonio Irlando. Ferrovie dello Stato ha replicato: «Le vibrazioni non hanno alcun effetto sulla stabilità dei fabbricati». Molti puntano il dito contro i lavori in corso: «Bisogna verificare se l’attico e alcuni varchi che sono stati aperti nell’edificio possano avere avuto ripercussioni sulla statica» conclude Irlando. L’ex sindaco, Giosuè Starita, si sofferma sulla ristrutturazione al secondo piano: «I proprietari avevano avviato la sostituzione del pavimento. Una negligenza tecnica e la manomissione di una putrella possono avere definitivamente compromesso la statica dell’edificio. Si parla di lavori di manutenzione ordinaria ma poi magari si faceva altro». I carabinieri ieri hanno interrogato Nellino Manzo, architetto incaricato di eseguire i lavori di ristrutturazione del primo e secondo piano per farne un B&B: avrebbe disposto giovedì lo sbancamento dei muri perimetrali.

Rettifica pubblicata sul manifesto dell’11 luglio 2017

Egregio direttore, in nome e nell’interesse del nostro assistito Architetto Nellino Manzo, devo denunciare che l’ articolo titolato “Torre Annunziata crolla un palazzo, 3 morti, 4 dispersi” a cura della sig.ra Adriana Pollice, del 08.07.2017, attraverso una ricostruzione falsa e diffamatoria, attribuisce allo stesso accadimenti mai occorsi e presunte responsabilità in merito al crollo della palazzina avvenuto in Torre Annunziata, risultando fortemente lesiva per la sua immagine personale e professionale.

L’Architetto Nellino Manzo, fino a questo momento, non è stato assolutamente sentito dagli organi inquirenti e nel modo più assoluto non ha alcun tipo di coinvolgimento con i lavori di ristrutturazione che si stavano effettuando nel palazzo ma è semplicemente uno dei proprietari degli appartamenti del palazzo crollato (preciso che la sua proprietà non era sottoposta a ristrutturazione), oltre che amico di vecchia data con una delle vittime, l’Architetto Giacomo Cuccurullo.

Pertanto ai sensi dell’art. 8 della legge n. 47/48 si chiede la rettifica del predetto articolo per aver attribuito atti lesivi della dignità del nostro assistito e contrari a verità, con la stessa evidenza della notizia stampa di cui sopra e con la chiara ammissione dell’errore commesso. La presente costituisce anche messa in mora in caso di inadempimento. Resto in attesa di un Vostro sollecito interessamento in merito. Distinti saluti.

Studio legale Manzo, Avv. Raffaella Manzo ed Eugenio Manzo, Pompei (Na)

RISPOSTA

La notizie da me riportata è stata presa da “Torre Annunziata, i Carabinieri fermano l’architetto dei lavori. Interrogatorio nella caserma dell’Arma a Torre Annunziata” pubblicata il 7 luglio dall’agenzia Askanews e non corretta se non il giorno successivo, quando cioè il mio articolo era già stato pubblicato. E’ stato il lancio di agenzia a indurre l’errore.
Adriana Pollice