È stato pubblicato sulla rivista Epidemiolgia & Prevenzione il V Rapporto Sentieri, studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento, promosso e finanziato dal ministero della Salute. I dati sui ricoveri e sulla mortalità coprono un arco temporale che va dal 2003 al 2016.

TRA I SITI PIÙ A RISCHIO è stata confermata la città di Taranto. Dove hanno trovato conferma i dati dei rapporti realizzati dal 2012 in poi. A Taranto infatti «la mortalità generale e quella relativa ai grandi gruppi è, in entrambi i generi, in eccesso, a eccezione della mortalità per malattie dell’apparato urinario. Nella popolazione residente risulta in eccesso la mortalità per il tumore del polmone, per mesotelioma della pleura e per le malattie dell’apparato respiratorio, in particolare per le malattie respiratorie acute tra gli uomini e quelle croniche tra le donne». Inoltre sono stati registrati 173 casi di tumori maligni nel complesso delle età considerate (0-29 anni), dei quali 39 in età pediatrica e 5 nel primo anno di vita. In età pediatrica si osserva un numero di casi di tumori del sistema linfoemopoietico totale in eccesso rispetto all’atteso, al quale contribuisce sostanzialmente un eccesso del 90% nel rischio di linfomi, in particolare linfomi non Hodgkin.

Per quanto riguarda i dati sull’ospedalizzazione, in entrambi i generi si osservano «eccessi per tutti i grandi gruppi di malattia, a eccezione delle malattie degli apparati respiratorio e urinario. I ricoveri per tumore del polmone e mesotelioma e per malattie respiratorie croniche, a priori associati alle esposizioni industriali del sito, sono in eccesso in entrambi i generi».

Mentre per quanto attiene all’incidenza oncologica, tra le cause per le quali vi è a priori un’evidenza Sufficiente o Limitata di associazione con le fonti di esposizioni ambientali nel sito risultano in eccesso, nel periodo considerato, il tumore del polmone nelle donne e il mesotelioma pleurico in entrambi i generi.

UN ECCESSO DI MALFORMAZIONI congenite è stato osservato nel 50% dei 15 Siti studiati tra il 2002-2015: Gela, Laghi di Mantova, Livorno, Manfredonia, Milazzo, Piombino e sempre a Taranto, caratterizzati dalla presenza di attività industriali complesse. «Si tratta – ha spiegato l’Istituto Superiore della Sanità – di patologie molto rare che possono derivare da più cause. Ad esempio a Taranto le malformazioni in eccesso sono 3-4 casi ogni anno e si tratta di anomalie a carico del sistema nervoso e degli arti». Lo studio ha evidenziato per la popolazione residente di Taranto (uomini e donne) un aumento anche del rischio di decesso per le patologie considerate a priori come associate all’esposizione industriale specifica del sito in particolare per il tumore del polmone, mesotelioma e per le malattie dell’apparato respiratorio, in particolare per le malattie respiratorie acute tra gli uomini e quelle croniche tra le donne.

IN RELAZIONE AL TUMORE del polmone e di mesotelioma anche lo studio dell’incidenza conferma l’eccesso osservato nello studio della mortalità ed evidenzia, inoltre, aumenti di incidenza per numerose sedi tumorali (uomini e donne). Nello studio sono stati presi in considerazione 45 Siti di interesse per le bonifiche, di cui 38 classificati come Siti di Interesse Nazionale (Sin), 7 riclassificati come di Interesse Regionale (Sir). In 45 Siti esaminati sono state studiate la mortalità e l’ospedalizzazione, in 22 coperti da Registri Tumori di popolazione è stata studiata l’incidenza oncologica nella popolazione generale, in 28 coperti da Registri Tumori di popolazione e Registri Tumori infantili è stata studiata l’incidenza oncologica nelle sottopopolazioni pediatrica-adolescenziale e giovanile, in 15 coperti da e Registri delle Malformazioni sono state indagate le malformazioni congenite.

NEI 45 SITI, in 8 anni (2006-2013), sono state rilevate complessivamente per gli uomini 5.267 morti in eccesso rispetto all’atteso per tutte le cause (+4%) e 3.375 morti in eccesso per tutti i tumori maligni (+3%): mentre per le donne 6.725 morti in eccesso per tutte le cause (+5%) e 1.910 morti in eccesso per tutti i tumori maligni (+2%).