Devono essere state rocche e castelli, laghi e boschi tutt’intono a ispirare il tema della fiaba in questo piccolo paese della Tuscia in provincia di Viterbo. 120 abitanti circa, per lo più anziani, di per sé un anonimo borgo, a parte il vicino castello medioevale di Roccalvecce, proiettato verso un abbandono senza prospettive. Destino a cui si ribellano Gianluca e Alessandro Chiovelli che nel 2016 decidono di fondare ACAS, Associazione Culturale di Arte e Spettacolo, convinti che per fare la differenza non ci sia bisogno di soldi ma di buone idee, e loro un’idea ce l’hanno.

Grandi classici
Alessandro è appassionato di street art, conosce la romana Tina Loiodice, e con l’associazione decidono di proporre il tema della fiaba. Attingere ai grandi classici della letteratura per consentire agli artisti di interpretare con grande libertà un mondo onirico e pieno di colori: Pinocchio, Don Chisciotte, Il Gatto con gli Stivali, Peter Pan. Quel favoloso universo di personaggi che ha costellato la nostra infanzia, per raccontarlo sulle facciate delle case, ai lati delle strade, ovunque ci sia un pezzo di intonaco da riempire, inglobando dettagli architettonici, finestre, porte, scale e saracinesche.

All’inizio, confessa Alessandro, gli abitanti erano scettici, e non è stato facile ottenere una facciata per realizzare il primo murales. «Abbiamo spiegato a Tina il progetto, assegnato una fiaba e lei ci ha fatto questo regalo, senza chiedere alcun compenso».
La casa di Alice nel paese delle meraviglie, un gigantesco murales con il coniglio che guarda l’orologio da tasca che segna le ore 11:27, la data in cui tutto è cominciato: il 27 novembre 2017.

Le artiste
Da allora a oggi, pandemia e lockdown compresi, a sant’Angelo di Roccalvecce si contano oltre quaranta murales, che corrispondono ad altrettante storie interpretate da artiste differenti, tutte di talento e rigorosamente donne. Non è poco se si considera che le opere non riguardano solo la facciata di un’abitazione ma proseguono, girano l’angolo, inglobano e si plasmano sull’intera superficie a disposizione: Cenerentola, Il Libro della giungla, Il Giro del mondo in 80 giorni, tutte indicate da una segnaletica fatta a mano che guida il visitatore in questo emozionante labirinto immaginifico. Le artiste altoatesine Cecilia Tacconi e Isabella Modanese firmano la casa di Hansel e Gretel, con tanto di strega affacciata alla finestra. Manuela Merlo sta preparando i bozzetti per La Volpe e l’uva. C’è la romana Alessandra Carloni che in quattro giorni colora 90 metri quadri di Pinocchio (grazie a un finanziamento di Bagnoregio) e Giusy Guerriero che interpreta col viola l’affascinante bacio della Bella e la bestia. Ciascuna artista ha la sua tecnica, la sua cifra, la sua grinta, la sua sensibilità. Stefania Marchetto, in arte SteReal, stupisce tutti affrontando il muro «senza bozzetto preliminare, direttamente con la bomboletta», racconta Alessandro. È la tedesca Lena Ortmann a dipingere una sognante Bella addormentata alle cui spalle è raffigurato il castello di Graffignano, in omaggio a un Comune che ha molto contribuito (tramite l’associazione Open) alla riapertura dell’antica strada che collegava i tre i paesi: Celleno – il cosiddetto «borgo fantasma» -, Sant’Angelo e Graffignano. Oggi il Sentiero delle Fiabe e dei Castelli è un anello di circa 11 km che attraversa un paesaggio collinare dominato da borghi turriti, con la vista che spazia dal monte Soratte al Terminillo.

Il percorso
Parte da Celleno, costeggia il castello di Roccalvecce, attraversa il paese delle fiabe e prosegue fino a Graffignano. Inaugurato l’estate scorsa e contrassegnato con la segnaletica CAI n.193, grazie alla collaborazione della sezione di Viterbo del Club Albino e di alcune associazioni di bikers. Esempio virtuoso sia per la salute che per l’economia locale, soprattutto in tempi di pandemia con l’incremento del turismo di prossimità. E a proposito di economia locale, hanno aperto i primi B&B, ha alzato la saracinesca il forno chiuso da anni, acquisito dai fratelli Oddo già proprietari di un panificio a Graffignano che hanno decorato l’interno con un grande Pinocchio, e la prima trattoria del paese: l’Osteria di Mastro Ciliegia. Insomma in poco più di tre anni, e nonostante il Covid, è successo un piccolo miracolo. Il paese è rinato e oggi gli abitanti fanno a gara per accreditarsi una fiaba sulla parete della propria casa. La più recente, Cappuccetto rosso, è un vero capolavoro. L’artista bresciana Vera Bugatti l’ha interpretata su due distinte pareti, da osservare in prospettiva dalla piazzetta della chiesa di San Michele Arcangelo. La stessa chiesa appare raffigurata nella scena del Pifferaio magico.

I committenti sono per lo più privati, come accadeva nel Rinascimento, compaiono ritratti nei personaggi o in una piccola targa che li ringrazia, dipinta in un angolo del disegno. Ma c’è un’altra astuzia per attirare i finanziamenti: i proprietari che offrono il muro possono scegliere la fiaba e far ritrarre il volto di bambini reali nei protagonisti della storia narrata. Così la piccola fiammiferaia è il ritratto della nipotina dei padroni di casa, e il piccolo principe del figlio della stessa Tina Loiodice, al quale quella fiaba piaceva molto. C’è anche Laura, la ragazza scomparsa ritratta dentro la luna di Peter Pan, che l’amica Simona ha voluto ricordare promuovendo una raccolta fondi per creare il suo murales.

In paese ormai la mentalità si è capovolta: se prima erano gli interni delle abitazioni a essere lindi e gli esterni trasandati (italianissima mentalità), ora è il fuori ad essere impeccabile. Tutti ristrutturano affinché non accada più come per il murales di Alì Babà e i 40 ladroni dipinto su un vecchio muro, poi caduto. Anche se Isabella Modanese ha già promesso che lo rifarà, non appena i proprietari avranno ripristinato l’intonaco. La bellezza di queste opere è davanti agli occhi di tutti. Dunque non c’è da stupirsi se due novelli sposi decidano di devolvere il regalo di nozze a Robin Hood.

Il progetto ACAS dei murales artistici di Sant’Angelo di Roccalvecce ha ricevuto il riconoscimento del MIBACT. E presto Violetta Carpino interpreterà Mary Poppins su una superficie di 90 mq, grazie a un finanziamento europeo ottenuto da una consigliera di minoranza, Chiara Frontini «l’unica che in questi anni ci ha davvero aiutato», dice Alessandro con una punta di amarezza.