È la febbre dei procedural a invadere i palinsesti. Dal luogo del delitto alle aule dei tribunali il passo è breve; delitto e castigo con storie criminali e squadre di agenti capaci di sgominare organizzazioni mafiose e venire a capo dei delitti più insoluti. A una pietra miliare del genere Ncis – giunta alla 12esima stagione – si sono ispirati un po’ tutti, tanto che il successo ha generato una serie di spin-off. Il più recente è Ncis: New Orleans che approda dal 13 aprile ogni lunedì in prima assoluta su Raidue (ore 21.55), protagonista una squadra guidata dall’agente speciale Cassius Pride Scott Bakula.

Ad animare i palinsesti delle tv generaliste e delle pay tv è anche C.S.I – Scena del Crimine e le sue numerose serie derivate, ogni giovedì su Fox Crime (canale 116 di Sky, ore 21). Nata nel 2000 dura ininterottamente da quindici stagioni grazie un’ambientazione decisamente gore, con storie che parlano di corpi macellati, mutilati, autospie e relative indagini dalle quali immancabilmente si risalgono a vittime e carnefici. Ogni corpo fatto a pezzi viene infatti ricomposto grazie all’aiuto della tecnologia e viene sempre resa giustizia alla vittima. 335 gli episodi girati finora e nella stagione in corso sul canale dedicato di Sky proporrà anche un cosiddetto crossover con l’ultimo spin-off nato dalla costola della serie: CSI: Cyber con Patricia Arquette, l’attrice che proprio quest’anno si è portata a casa l’oscar come Miglior Attrice non protagonista per il bellissimo Boyhood di Richard Linklater.

Tra le più attese serie delle e prossime settimane è decisamente Murder in the first su Premium Crime (Mediaset premium) a partire dal 23 aprile (ore 21.15). Si tratta della nuova creazione di Steven Bochco, autore televisivo, sceneggiatore e produttore statunitense, autore di serie cult come Hill Street giorno e notte, Avvocati a Los Angeles e NYPD.

Protagonisti di Murder – che rimanda a un celebre procedural creato dallo stesso Bochco: Murder One (1995) sono i detective Terry English (Taye Diggs) e Hildy Mulligan (Kathleen Robertson), impegnate su due strani omicidi in realtà legati fra loro e che conducono a un giovane e geniale ’creativo’ della Silicon Valley.

Alti ascolti negli Stati uniti e un’ottima recensione su Variety del critico Brian Lowryy che ha così commentato: «L’esercizio di stile di Bochco va seguito nei suoi rimandi anche alla sua stessa storia televisiva, dove oltre a scoprire il colpevole si arriverà a conoscere il movente e le circostanze dei delitti, una sorta di ribaltamento della costruzione del caso alla Colombo per il quale Bochco firmava le sue prime sceneggiature».