Dopo gli Usa anche i britannici potrebbero utilizzare Sigonella per attaccare in Libia con i droni: la presenza degli aerei senza pilota della Royal Air Force è stata paventata dal parlamentare David Anderson (Labour Party) e non smentita dalla Segretaria di Stato per le forze armate, Penelope Mary Mordaunt. Il 29 febbraio, Anderson ha presentato un’interrogazione urgente al governo per sapere se i «termini di riferimento del permesso concesso all’uso della stazione aerea di Sigonella si estendessero sia alle operazioni di lancio e ricovero del sistema a pilotaggio remoto Reaper che alle missioni di combattimento». La Segretaria di Stato ha così risposto alla Camera dei Comuni: «Siamo presenti da lungo tempo nella Naval Air Station di Sigonella e abbiamo fatto uso frequente di essa; tuttavia non è prassi normale fare commenti sui dettagli degli accordi assunti con le nazioni ospitanti». Il parlamentare del Labour Party aveva presentato un altro atto ispettivo il 19 febbraio, chiedendo se le forze aeree del Regno Unito «hanno ricevuto il permesso dalle autorità italiane o comunque richiesto l’autorizzazione a utilizzare la base di Sigonella». «Il nostro governo ha già il permesso di operare dalla stazione aeronavale siciliana. – rispondeva il governo – Noi facciamo frequente uso di essa; ad esempio, nel 2015, tre elicotteri Merlin vi sono stati dislocati per prendere parte alle operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo. Ora operiamo da Sigonella nell’ambito di un’esercitazione di guerra anti-sottomarini, Dynamic Manta».

 

19est2 drone riapertura

I droni-killer britannici sono gli MQ-9 Reaper, in grado di volare per 28 ore consecutive a 7.500 metri di altitudine. Dotati di sofisticati sensori elettrottici e radar, i Reaper sono armati con due bombe a guida laser GBU-12 «Paveway» e otto missili aria-terra AGM-114 «Hellefire» (fuoco infernale). Ventidue i velivoli in dotazione a due reparti di stanza nella base di Waddington (Lincolnshire), il 13° e 39° Squadrone RAF. I Reaper sono stati utilizzati in Afghanistan dal 2007 al 2014 in operazioni d’intelligence e sorveglianza. Dopo l’autorizzazione del Congresso Usa, cinque MQ-9 sono stati armati e dallo scorso anno sono impiegati per gli strike nel teatro afghano, in Iraq e Siria. Il 21 agosto 2015, a Raqqa, la RAF ha utilizzato i Reaper per uccidere due giovani cittadini britannici, Reyaad Khan e Ruhul Amin, ritenuti dell’Isis. Il duplice omicidio extra-giudiziario è stato giustificato da David Cameron in nome della «lotta al terrorismo».

Il sistema di comando e controllo dei velivoli senza pilota britannici è strettamente integrato con quello delle forze armate statunitensi. Il 39° Squadrone della RAF fu attivato nel 2005 nella base aerea di Creech in Nevada, la principale stazione guida dei droni dell’US Air Force, mentre l’addestramento del personale del Regno Unito è condotto nella base di Holloman, New Mexico. La stazione RAF di Waddington è inoltre sotto il controllo della base di Marham (contea di Norfolk), dove è ospitato il sofisticato sistema «Crossbow», utilizzato dai comandi di guerra britannici e statunitensi per le trasmissioni con l’US Distributed Common Ground System (DCGS), il sistema chiave per l’elaborazione dei dati raccolti dai velivoli spia U-2, dai droni Global Hawk, Predator e Reaper e da tutte le altre piattaforme di sorveglianza aerea dell’US Air Force. Sono cinque i siti mondiali controllati da DCGS: le basi aeree di Langley, Virginia; Beale, California; Hickam, Hawaii; Ramstein, Germania e Osan, Corea del Sud. In Europa c’è un altro nodo centrale del sistema DCGS, connesso via satellite agli Stati Uniti e Ramstein: la stazione di Sigonella, base operativa dei velivoli senza pilota statunitensi e presto centro di comando del nuovo sistema AGS della Nato. Entro il 2018, a Sigonella sarà anche realizzata l’UAS SATCOM Relay Facility per coordinare insieme all’installazione «sorella» di Ramstein le telecomunicazioni satellitari con tutti i droni Usa.