Green pass per i docenti varato dal consiglio dei ministri giovedì sera e Piano scuola predisposto dal ministero (con il via libera della Conferenza unificata), resta da definire il protocollo di sicurezza. «Da settembre la didattica sarà assolutamente in presenza» ha ribadito il ministro Patrizio Bianchi, che ieri ha avuto una riunione con i sindacati sulla sicurezza che si è conclusa con un nulla di fatto: «Chi controllerà che il personale sia vaccinato o abbia un tampone recente?» chiedono le sigle, che minacciano di non firmare il protocollo. E aggiungono: «C’è un accanimento sulla categoria».

Per il ministro la road map verso il rientro in presenza procede spedita. Fino a mercoledì il 15% di personale scolastico non vaccinato era un grave problema, poi il commissario Figliuolo ha dovuto mandare una lettera alle regioni per chiedere il numero esatto dei vaccinati entro il 20 agosto ammettendo quindi che potrebbero essere di più. Ieri Bianchi ipotizzava un 90% di immunizzati.

ELIMINANDO chi avrà accesso all’esenzione, resta una percentuale residuale, che potrà comunque lavorare in presenza ma solo dopo aver fatto ogni due giorni il tampone da 15 euro. La gratuità è stata esclusa. Senza green pass, dopo 5 giorni scatta la sospensione senza stipendio. «È una misura a tutela dei più fragili» ha ribadito il ministro per poi fare la conta degli investimenti: «Abbiamo stanziato oltre 2 miliardi per il rientro in sicurezza, compresi 270 milioni per l’edilizia scolastica leggera e l’affitto di spazi per la didattica. Fondi che distribuiremo, per la prima volta, tenendo conto della quantità di alunni sui territori e delle classi numerose. Stiamo investendo 400 milioni per il personale aggiuntivo. Più 350 milioni per le scuole statali e 60 milioni per le paritarie per la sanificazione».

SULLE AULE AFFOLLATE: «Su tutti gli ordini di scuole, la classi con più di 27 studenti sono il 2,9%. Essenzialmente istituti tecnici e superiori delle grandi aree metropolitane, su cui stiamo intervenendo in modo specifico. Quelle con meno di 15 sono il 13%». Sopra i 6 anni si dovrà tenere la mascherina «ma nel momento in cui fossero tutti vaccinati si potrà levare. Dove sia possibile, invitiamo anche a tenere il distanziamento di un metro. Il Pnrr sarà centrato sul recupero della dispersione scolastica». Assunzioni: il cdm giovedì ha dato il via libera al ministero per assumere a tempo indeterminato 13.424 unità: 12.193 riservati al personale amministrativo, tecnico e ausiliario; 450 dirigenti scolastici; 108 per il personale educativo; 673 insegnanti di religione.

IL PRESIDENTE dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli: «Le aule in Italia sono circa 400mila, il 2,9% non è un problema dal punto di vista statistico ma lo è per chi le deve gestire, stiamo parlando di circa 12 mila classi. Ampliare gli spazi non è possibile perché non si costruisce un edificio dall’oggi al domani. L’anno scorso il governo ha pensato di risolvere con il fitto di spazi ma è una misura estemporanea che non funziona e non servirà neppure per il prossimo anno scolastico. Se il distanziamento non è possibile ci vogliono deroghe chiare con obbligo di mascherina. Per quanto riguarda l’organico aggiuntivo Covid, utilizzato per il 2020-2021 per sdoppiare le classi, quest’anno lo stanziamento è inferiore perché è stato previsto solo fino a dicembre».

DALLA GILDA insegnanti, il coordinatore nazionale Rino Di Meglio: «La maggior parte della aule italiane non rispettano neppure lo spazio per alunno prescritto dalle normative pre pandemia. Il problema degli spazi affollati c’è nei grandi centri coma Milano, Roma, Napoli dove si arriva anche a 30 studenti a classe su una media nazionale di 20. Lo scorso anno con i fondi per il personale Covid, ogni istituto ha avuto in media da uno a 3 docenti aggiuntivi, del tutto insufficienti. Il prossimo anno non si sa cosa succederà dopo dicembre. Siamo preoccupati per il primo ciclo, con gli alunni under 12 non vaccinabili. Temiamo che tornino i focolai».

DURA LA CGIL con la vice segretaria Gianna Fracassi e il segretario Flc Francesco Sinopoli: «Per garantire la sicurezza vanno confermate tutte le misure, dal distanziamento, ai dispositivi individuali, allo screening periodico, alla sicurezza sui trasporti, all’organico aggiuntivo». E la Cisl Scuola: «Le misure previste per chi non ha il green pass rispondono a una logica che definirei di giustizia sommaria».