Millecinquecento delegati, in rappresentanza sia dei «movimenti patriottici e nazionalisti di tutta Europa» che del mondo politico, «dell’università e di importanti settori economici come l’industria dell’energia», si riuniranno per due giorni a San Pietroburgo a partire da oggi.

La kermesse, sotto il nome di Forum Nazionale Russo, è stata organizzata dai dirigenti di Rodina, l’Unione nazionale della Madrepatria, una formazione di estrema destra, nota soprattutto per le sue campagne xenofobe e antisemite, che da tempo è entrata nell’orbita del Cremlino e collabora spesso con Russia Unita, il partito-Stato di Vladimir Putin.

Proprio a Rodina si devono alcune operazioni di «diplomazia parallela» come l’invito rivolto ai parlamentari europei dell’estrema destra – francesi, austriaci e fiamminghi – di partecipare come «osservatori indipendenti» al referendum che ha sancito la secessione della regione ucraina della Crimea o le ripetute visite di Marine Le Pen in quel di Mosca, dove ha incontrato esponenti del governo e della Duma. In questo clima, il parterre previsto per l’incontro di San Pietroburgo annuncia una sorta di foto di famiglia della nuova destra europea, dai partiti populisti e anti-immigrati fino ai gruppi apertamente neofascisti. In rete circola già da tempo una prima lista degli «ospiti»: dai francesi del Front National di Marine Le Pen ai liberal-nazionali austriaci dell’Fpö, dagli svizzeri dell’Union Démocratique, quelli che hanno promosso il recente referendum per limitare l’ingresso dei lavoratori immigrati agli esponenti del Partito radicale serbo e di Ataka, il partito anti-turco della Bulgaria.

Con loro, i razzisti ungheresi di Jobbik, i neonazisti greci di Alba Dorata, oltre a formazioni minori come gli xenofobi English Democrats, i neofascisti italiani di Forza Nuova o il Bloc Identitaire transalpino. L’invito è stato esteso anche alla Lega Nord (non è ancora chiaro se sarà rappresentata o meno dalla stesso segretario Salvini). Certa la partecipazione dei «gruppi patriottici» della Repubblica popolare del Donbass, dove a maggio è nata una formazione di estrema destra denominata Nuova Russia. L’obiettivo dell’incontro è esplicito: «Vogliamo costruire un movimento che unisca tutte le forze nazionaliste d’Europa e in difesa dei valori tradizionali», spiegano dalla loro pagina web, i responsabili di Rodina.

Ma oltre alla formalizzazione di un coordinamento permanente tra l’estrema destra europea, quella russa e, evidentemente, alcuni ambienti del Cremlino, la due giorni sembra puntare anche ad altro.
Nell’appello che ha anticipato il lancio dell’iniziativa sono infatti citati ampi brani di un discorso con cui, lo scorso anno, Putin stesso denunciava la decadenza dell’Occidente, sotto i colpi della crisi della famiglia, dei diritti dei gay e dell’afflusso di immigrati non cristiani, candidando proprio la Russia a diventare il baluardo dei valori cristiani, occidentali e della tradizione.

Oggi che il potere russo è sotto attacco da parte dell’Ue per il suo ruolo nel conflitto ucraino, la convergenza dell’estrema destra con il Cremlino si traduce in una campagna contro le sanzioni imposte da Bruxelles – pronunciamenti in questo senso arrivano dalla Lega come dal Front National, mentre Forza Nuova ha lanciato un appello firmato da una trentina di imprenditori del settore agricolo – e in una aperto sostegno alla linea putiniana. Poca roba, si dirà, anche se in alcuni casi, come quello francese, si tratta di partiti che raccolgono milioni di voti e godono ormai di uno spazio stabile sui grandi media.

Che dietro la due giorni di San Pietroburgo ci sia lo zampino de potere moscovita, è del resto testimoniato dal fatto che l’ospite d’onore della kermesse sarà Aleksandr Dughin, il più noto intellettuale neofascista russo studioso di Evola e di de Benoist, da tempo nelle grazie di Putin: si deve in gran parte a lui l’adozione da parte di Mosca delle tesi dell’«euro-asiatismo» che sostiene la nascita di un unico spazio politico e spirituale, nel segno dei valori tradizionali di «Dio, patria e famiglia», dalla Bretagna alla Siberia.