Appuntamento per sabato, alle 15, a Riace. Arriveranno da tutte le parti in sostegno al sindaco Mimmo Lucano per ribadire che la solidarietà non può essere un reato. Scenderanno in piazza a migliaia, provenienti da tutto il mezzogiorno. Ma pullman e mezzi privati si muoveranno anche dalla Toscana, dal Veneto ed altre regioni. Promettono di esserci, anche volti noti dei media, come i giornalisti Gad Lerner e Sandro Ruotolo. Per Lerner «il mandato di arresto per il sindaco di Riace è uno schiaffo in faccia a chi pratica il dovere dell’accoglienza e conferma la pulsione fascistoide di cui sta cadendo preda il nostro paese». Dal canto suo Ruotolo non ha dubbi: «Arresto ingiusto. Io so che accogliere un essere umano non può essere un reato. Io so che Mimmo Lucano è una persona perbene. Non si arresta una speranza». Decisa anche la presa di posizione dell’attore Beppe Fiorello: «Qualcuno si porterà sulla coscienza la vita di un uomo straordinario. Io so che Mimmo non sopporterà questa vergogna, ora cerco parole per difenderlo, ma mi rendo conto che non va più difeso. Va amato come lui ama il prossimo».

«Un’esemplare vicenda di accoglienza raccontata in una fiction “congelata” diventa prosa giudiziaria. Anche Artur Schindler violò la legge per salvare persone. Io mi fido di Mimmo Lucano», così Paride Leporace, presidente della Basilicata Film Commission, che da ieri mattina, appresa la notizia dell’arresto di Lucano, si è attivato per convogliare le sensibilità del mondo del cinema e dello spettacolo. Gli fa eco don Luigi Ciotti, fondatore di Libera: «Se Mimmo ha imboccato delle scorciatoie, lo ha fatto per eccesso di generosità. Nessun tornaconto personale, nessun potere da prendere, ma solo il desiderio di sostenere la speranza di persone fragili, garantendo loro un futuro migliore».

Già in moto, intanto, l’ingranaggio organizzativo dell’Usb, mentre Cgil Calabria, Anpi, Arci, Articolo 21, Potere al Popolo, Prc, Link Unical, Libera, promettono una mobilitazione massiccia e rilanciano: «Il modello Riace e la sua “utopia della normalità” – spiegano in una nota – testimoniano che l’integrazione non è un miraggio e che l’accoglienza di emergenza può essere trasformata in programmi di inclusione durevoli, rivitalizzando l’economia di una comunità minacciata dallo spopolamento».

Saranno in tanti a partire da Cosenza, dove ieri sera si è tenuto un affollato presidio di protesta sotto la prefettura. L’associazione Seminaria, il Centro contro la violenza sulle donne «Roberta Lanzino» e la «Terra di Piero» stanno organizzando dei pullman. Molto impegnata anche l’area antagonista dei centri sociali «Rialzo» e «Sparrow» e del comitato Prendocasa che proprio in questi giorni stanno lanciando la mobilitazione cittadina e regionale contro gli imminenti sgomberi delle case occupate. Tra i promotori della manifestazione di sabato, la storica emittente comunitaria Radio Ciroma. Per bocca del suo portavoce, Francesco Febbraio, è curiosa di vedere «quale sarà la reazione del governo giallo-verde a questa prima manifestazione di aperto dissenso e netta contrapposizione alle sue politiche. Blinderanno le piazze?».