Ieri in Burkina Faso è stato il giorno del reinsediamento del presidente ad interim Michel Kafando (nella foto Reuters) e del ritorno a Ouagadougou dei negoziatori incaricati dalla Cedeao, la Comunità economica dell’Africa occidentale, di trovare una soluzione alla crisi scatenata dal golpe orchestrato il 16 settembre – a meno di un mese dalle elezioni – dalla guardia presidenziale del generale Dienderé.

Che ieri si è detto «dispiaciuto» per il putsch a margine dell’incontro avuto con il presidente del Benin, Yayi Boni, capo della delegazione Cedeao. Il reggimento d’élite agli ordini di Dienderù nel frattempo è rientrato nelle caserme e in base all’accordo raggiunto con i militari fedeli al governo di transizione ora si dovrà procedere all’inventario degli armamenti in sua dotazione. L’accordo non soddisfa pienamente partiti e movimenti della società civile, che non hanno mai abbandonato la scena e le strade, malgrado la repressione, e che restano mobilitati.