Appendice all’edizione estiva, Umbria jazz winter ripropone concentrata in cinque giornate (28 dicembre-1 gennaio) la formula dell’edizione perugina ovvero jazz con qualche strizzatina d’occhio al pop d’alta scuola. Così il calendario della ventisettesima edizione con eventi programmati fra il teatro Mancinelli, il museo Emidio Greco, le sale del Palazzo del Capitano del Popolo, Palazzo sette e il San Francesco, si misura con un gruppo compatto di artisti che propongono il set musicale in vari orari della giornata. Ancorauna volta sotto la direzione artistica di Carlo Pagnotta, UJW 2019 gioca con gli omaggi e progetti speciali, dove spicca il tributo a Milt Jackson e Bobby Hutcherson, due storici e virtuosi vibrafonisti, ad opera di Joel Ross e Warren Wolf Quartet feat, Joe Sanders e Greg Hutchinson. Wolf , è un multistrumentista di Baltimora mentre Ross e un astro nascente dello strumento, già premiato in più occasioni. Nell’anno del cinquantenario, omaggio jazz al quartetto di Liverpool, Umbria jazz affida a Gild Goldstein e alla Umbria Jazz Orchestra, con la chitarra di John Scofield, la rilettura di alcune pagine dei Beatles. Danilo Rea, Massimo Moriconi e Alfredo Golino portano dal vivo il loro disco omaggio a Mina – di cui sono da tempo strumentisti di fiducia – con alcune delle pagine storiche (e non solo) della tigre di Cremona. Torna anche Giovanni Guidi mentre Paolo Fresu propone ben due set: uno con Devil Quartet e l’altro in trio con Dino Rubino e Marco Bardoscia per il progetto Tempo di Chet. Un altro talento della scena jazz americano , il pianista Sullivan Fortner da New Orleans. A Orvieto suona in una performance di solo piano e in trio con una ritmica «all star» formata da Jay Anderson al contrabbasso e Lewis Nash alla batteria. Info: www.umbriajazz.com