Matteo Renzi si è presentato ieri a Napoli, un blitz a sorpresa che suona come un atto di guerra verso il Pd locale. Dopo la sconfitta alle comunali partenopee aveva promesso di intervenire con il lanciafiamme, poi la resa dei conti è stata annullata causa campagna per il referendum. La regione è stata uno degli epicentri della sconfitta di dicembre così Renzi, su Repubblica, ha annunciato «facce nuove» nel futuro del partito campano: l’asse di ferro con il governatore Vincenzo De Luca si è trasformato in rottura totale e i vertici dem locali, che per mesi hanno accompagnato ministri e sottosegretari per iniziative referendarie, sono stati ignorati.

Ieri hanno appreso della visita in città del loro segretario nazionale via facebook: «Giornata napoletana. Prima sono andato a pranzo da Paolo Siani, pediatra e primario di chiara fama. Ho ascoltato le sue considerazioni sui minori, sulla sanità, sulla povertà minorile, sulla necessità di scommettere sulla cultura e sull’educazione come presupposto della legalità». Paolo è il fratello di Giancarlo Siani, il cronista ucciso dalla camorra nel 1985. Impegnato con associazioni come Libera, il Pd aveva proposto a Paolo Siani la candidatura a sindaco di Napoli alle ultime elezioni, sicuramente rientra nell’identikit individuato da Renzi per rinnovare il partito.

Nel pomeriggio l’ex premier si è spostato a Scampia: «Ho chiesto al mio amico scout padre Fabrizio Valletti di farmi vedere, senza dirlo a nessuno, il cuore di questo territorio – prosegue il post -. Il mio governo ha stanziato molti fondi per le periferie e ha messo a disposizione del comune di Napoli le cifre per abbattere le famigerate Vele. Occorre un progetto complessivo, perché le persone per ripartire ci sono come Gianni Maddaloni, ’O Mae’, che con la sua palestra rappresenta una delle più belle esperienze di riscatto». Renzi fa affidamento su un calo di memoria dei napoletani: tre anni di contestazioni a ogni visita ufficiale, per mesi ha tenuto in stand by il Patto per Napoli (uno degli ultimi a essere firmato) per costringere il comune ad accettare il commissariamento di Bagnoli.

Intanto aumenta la tensione nel Pd. Oggi alla riunione a Roma con i segretari regionali Renzi incontrerà Assunta Tartaglione: la responsabile campana è vicina a Luca Lotti, eppure tenuta fuori dall’iniziativa di ieri. Lunedì De Luca ha tenuto a battesimo Campania libera, la sua lista civica trasformata in movimento politico, una mossa per rafforzare la sua posizione a scapito dei dem, sulla visita si è limitato a commentare: «E’ un gesto di affetto per la città». Attacca Renzi il consigliere regionale Gianluca Daniele di Area riformista: «Non possiamo essere Forza Italia: il modello di un partito personale». Ironico il sindaco de Magistris: «Viene spesso, apprezza il lavoro del comune».