Grande happening ieri a Mosca per la libertà nel web sul centrale Viale Sacharov. Oltre 20mila persone, soprattutto giovanissimi, si sono ritrovati per dire no al controllo e alla censura statale contro la rete. ALLA

MANIFESTAZIONE indetta dal Partito Libertario e dal Partito Pirata hanno aderito anche i principali gruppi della sinistra della capitale. Nel tardo pomeriggio ha fatto anche capolino in piazza il leader dell’opposizione populista Alexey Navalny. La manifestazione era stata indetta dopo che lo scorso 16 aprile l’applicazione di messaggistica Telegram del guru dei millennials russi, Pavel Durov, era stata bloccata dalle autorità per essersi rifiutato di condividere i dati sensibili degli utenti con il Fsb. Le autorità minacciavano poi di prendere misure anche contro Google e Facebook se non si allineeranno entro il 2018, mentre all’interno del governo si iniziava a parlare della necessità di «cinesizzare» il web russo.

IL GOVERNO è sempre più sulla difensiva sul tema della libertà in rete. Gran parte degli utenti di Telegram hanno continuato a usare il programma aggirando facilmente i blocchi mentre le petizioni online per difendere riservatezza e libertà sulla rete hanno raccolto in pochi giorni migliaia di adesioni.

GLI INDICI DI POPOLARITÀ di Putin sono scesi sotto il 47% ad aprile con un calo più marcato nella fascia di età 18-24 anni. Il portavoce Dmitry Peskov, è giunto a una semi-sconfessione della misura scaricando la responsabilità sulla magistratura e ha perfino dichiarato che lui stesso continuerebbe a usare Telegram dopo il blocco.