«Cambiamo verso sulle droghe. Adesso!». È con questo slogan che il 20 e 21 novembre, a Milano presso la Camera del Lavoro, si terrà una conferenza organizzata dal Cartello di Genova nel solco delle parole di don Gallo (vedi programma su milano2015.fuoriluogo.it).

Tante sigle ed esperienze diverse che insieme in questi anni hanno mantenuto vivo un dibattito critico su questi temi e che si sono riunite anche stavolta per un obiettivo comune: riaprire il dibattito sulle droghe nel nostro paese dopo anni di repressione cieca promossa ed avallata prima da una legge anticostituzionale, la Fini Giovanardi e poi dai silenzi colpevoli degli ultimi governi.

Molti politici ed operatori ancor oggi sembrano incapaci di avere occhi per comprendere quanto i problemi e le storie connesse al tema dell’uso, del consumo, dell’abuso e della dipendenza da «droghe» siano sempre più racconti del quotidiano, della vita «normale» di moltissimi giovani. Non più e non solo storie difficili, ripetute e tragiche, nelle quali la dipendenza da sostanze stupefacenti è diventata dramma del vivere, illegalità e marginalità sociale e con cui i nostri servizi hanno molto lavorato in strada, nelle carceri, nelle comunità, nelle unità di strada, nei servizi.

Noi tutti incrociamo sempre più spesso storie del vivere normale, del divertirsi, sperimentare, stare assieme di molti giovani, connotate anche da un consumo di sostanze diffuso, in contesti ed ambiti diversissimi, con coinvolgimenti e problematicità molto diverse.

La rinuncia al ragionamento complesso, l’obbligo penale alla cura, le promesse di pesantissime punizioni contribuiscono paradossalmente ad aumentare l’allarme e alimentano la tendenza alla mimetizzazione dei consumatori che non si riconoscono nelle immagini stereotipate. Sono in particolare tre i temi che affronteremo alla Conferenza di Milano.

In primo luogo, le modifiche alla legislazione vigente che risale alla fine degli anni ‘80. È assolutamente necessario approvare una nuova legge che chiuda la stagione della repressione dura, depenalizzando completamente il possesso e il consumo di tutte le sostanze. A Milano si aprirà un confronto senza pregiudizi sul rapporto tra riforma del Dpr 309/90 e legalizzazione della cannabis, anche in relazione alle esperienze internazionali, da quella dell’Uruguay e di tanti Stati degli Usa, ai cannabis social club.

In secondo luogo, bisogna fare i conti con i nuovi modelli di consumo, intrecciati con contesti sociali determinati. Vediamo sorgere nelle città zone che si «specializzano» nel fornire insieme economie del divertimento, nel kit del tutto compreso dallo street food, all’alcool ed alle sostanze psicoattive di vario genere. Questo comporta una politica che deve coinvolgere i Comuni, realizzare sistemi di allerta rapido sulla pericolosità delle sostanze che circolano in un dato momento, prevedere unità mobili stabili. Per altro verso, dobbiamo confrontarci con un’area di marginalità estrema.

In terzo luogo, è evidente che Sert, comunità, interventi di strada, gli stessi Comuni devono ripensare strategie, metodologie e strumenti. Ma è evidente che una tale ridefinizione della nostra politiche sulle droghe ha bisogno di un investimento forte da parte delle istituzioni. Per questo chiediamo al Governo di realizzare entro l’inizio del 2016 la Conferenza nazionale sulle droghe (l’ultima risale al 2009!). Nell’aprile del prossimo anno si terrà una sessione speciale sulle droghe dell’Assemblea Generale dell’Onu.

Non possiamo arrivare a quell’appuntamento continuando nella politica dello struzzo.

* vicepresidente nazionale Cnca (Coordinamento nazionale comunità di accoglienza)