I Charlatans sono per la «Madchester» degli anni Novanta ciò che Monet era stato per Le Havre nel secolo precedente. Con sei album in un solo decennio, sono loro — ancor più dei capostipiti Happy Monday e Stone Roses — a immortalare impressionisticamente un’atmosfera tanto urbana quanto internazionale. Trent’anni di carriera, tredici album in totale, una ventina di singoli, successi e tragedie (ben due membri fondatori, Rob Collins e Jon Brookes, hanno trovato la morte in giovane età). A Head Full Of Ideas è l’ideale riepilogo, redatto nell’abituale varietà di supporti e box, con grandi firme sul registro degli ospiti (Chemical Brothers, Brian Jonestown Massacre, The Orb, Norman Cook, tra gli artefici dei remix). The only one I know, primo singolo da top ten, apre una tracklist che è la cronistoria dell’ascesa di Tim Burgess & co., da quel decennio d’oro agli anni Duemila (con nuove influenze, tra Dylan e il soul) fino agli ottimi lavori dell’ultimo decennio, Modern Nature e Different Days. Brani in studio, live, demo, outtakes. Tinte cromatiche giustapposte, per una nuova veduta di Madchester e un ritratto postumo del britpop, visto di spalle.