Una quarantina di capi di Stato e di governo, tra i quali i presidenti della Francia, Macron, dell’Italia, Mattarella, e della Russia, Putin, sono a Gerusalemme per partecipare oggi al Quinto Forum Mondiale sulla Shoah, dal titolo “Ricordare l’Olocausto: combattere l’antisemitismo”, in occasione del 75esimo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, avvenuta il 27 gennaio 1945 da parte dell’Armata Rossa. Presente a Gerusalemme anche il principe del Galles, Carlo.

 

Il Forum organizzato dalla World Holocaust Forum Foundation, in cooperazione con il memoriale Yad Vashem di Gerusalemme, è l’evento più rilevante realizzato in Israele dopo i funerali di Yitzhak Rabin e di Shimon Peres. Ha come fine quello di promuovere politiche concrete nei vari Stati per la lotta all’antisemitismo, nel rispetto della memoria dei milioni di ebrei sterminati dai nazisti durante il secondo conflitto mondiale. Tuttavia Benyamin Netanyahu vede il Forum anche come una opportunità politica, volta a consolidare il sostegno allo Stato di Israele. Alcuni denunciano un tentativo del premier di mettere a tacere voci ed organizzazioni critiche delle politiche di Israele verso i palestinesi sotto occupazione. Netanyahu, secondo indiscrezioni di stampa, intende anche ottenere sanzioni contro l’Iran e appoggi per congelare le indagini che la procura della Corte penale internazionale potrebbe avviare contro Israele per crimini di guerra. Sullo sfondo ci sono le accese polemiche in corso da tempo tra Tel Aviv e Varsavia sul coinvolgimento dei polacchi nell’Olocausto. La Polonia, che sminuisce le sue responsabilità, non partecipa al Forum e ha accusato Israele di aver organizzato il Forum a Gerusalemme per boicottare le commemorazioni annuali della Shoah ad Auschwitz.