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Con «Tocca l’acqua, tocca il vento» di Amoz Oz, per un attimo è sembrato che in Feltrinelli fosse arrivato un parente del più celebre Amos. Invece hanno proprio sbagliato a scrivere il nome, in copertina. Giangiacomo si rivolterà nella tomba per tanta sciatteria. C’è chi ha detto che non ci sono più i caporedattori di una volta, ma qui sono in tanti a non aver controllato, o a non conoscere gli autori del proprio catalogo. Non vorrei essere nei panni di chi dovrà dirlo ad Amos. Questo dimostra che, se fai l’editore, il megastore non è tutto